Anna Kuliscioff, rivoluzionaria. Rosa Genoni, stilista. Liliana Segre, senatrice. Mariangela Melato, attrice. Queste sono solo alcune delle donne straordinarie le cui storie sono raccontate dalla penna di Patrizia Zelioli e dalle illustrazioni di Ilaria Mauriello ed Elena Tarantola nel nuovo libro Donne avventurose che hanno fatto grande Milano edito da Carthusia Edizioni.
«È un progetto che abbiamo voluto creare per le scuole, ma è perfetto anche per i più grandi. Vogliamo aiutare a ispirare nei più piccoli un cambiamento di visione, perché diventino grandi nel modo migliore. Dobbiamo metterli davanti alle difficoltà, ma dando loro anche gli strumenti giusti per vincerle», ha raccontato Patrizia Zerbi, editrice e direttrice editoriale di Carthusia Edizioni.
Il libro è stato presentato giovedì 26 novembre in diretta sui canali Facebook di Carthusia e di Almed, l’Alta Scuola in Media, Comunicazione e Spettacolo dell’Università Cattolica, alla luce della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne (che si celebra ogni anno il 25 novembre). Come ha ricordato Mariagrazia Fanchi, direttrice di Almed e moderatrice dell’evento, la gender imbalance, la violenza domestica e il superamento degli stereotipi di genere sono ancora questioni scottanti e rese ancora più estreme dall’attuale pandemia. Ed è per questo che diventa sempre più importante proporre modelli femminili positivi che possano ispirare le nuove generazioni. «Bisogna introdurre la prospettiva di genere nei libri di testo per i giovani…perché, nonostante le lotte, di problemi ce ne sono ancora: scrivere di donne che ce l’hanno fatta è fondamentale per cambiare pratiche sin da bambini», ha proseguito Diana De Marchi, presidente della Commissione Pari Opportunità e Diritti Civili del Comune di Milano e sostenitrice dell’iniziativa.
Una dopo l’altra queste storie di talenti femminili hanno preso vita grazie alla voce di Cinzia Spanò, attrice del collettivo Amleta, ma non sono mancate le testimonianze dirette delle protagoniste. Come la poetessa e scrittrice Vivian Lamarque che si è definita «una delle voci di questo grande coro femminile» e ha augurato alle bambine «di tenere a bada i loro lupi. E vincere». O come la psicologa Silvia Vegetti Finzi che, ricordando la sua infanzia segnata dal disamore della famiglia, ha voluto ispirare la sua opera proprio all’amore, donandolo a tutti i bambini dei consultori più poveri della periferia di Milano.
La potenza del legame intergenerazionale emerge dalle storie della scienziata Amalia Ercoli Finzi e della figlia Elvina Finzi Tirelli che, sull’esempio della madre, ha scelto di fare carriera nell’ambiente Stem e ha invitato tutte le giovani che vogliono percorrere la stessa strada a «trovare il proprio modo di essere leader, anche in un mondo a maggioranza maschile». Antonella Zaini ha ricordato, infine, con emozione la figura della nonna, l’imprenditrice Olga Torri Zaini che, rimasta vedova a cavallo delle due Guerre Mondiali, decise di portare avanti l’azienda di famiglia, seguendo quello che le suggeriva il suo cuore.
Le 28 biografie di “Donne Avventurose” coprono un arco temporale di quasi 600 anni e ognuna è diversa dalle altre: queste eroine hanno saputo affrontare le difficoltà del loro tempo e hanno lottato contro ogni schema, facendo emergere un talento senza simili. Il loro modello di vita va preservato e passato di generazione in generazione per ricordare alle bambine, ragazze e giovani donne di oggi e di domani che non sono mai state sole e che non devono avere paura di rincorrere i propri sogni. E che un giorno potranno diventare loro stesse dei modelli per qualcun altro.