Cambiamento climatico e tutela dell’ambiente sono le parole chiave di Exponi le tue idee, un dibattito a squadre tra studenti di diversi atenei europei su argomenti di interesse globale con lo stile del dialogo e del confronto tra idee e punti di vista diversi.
Da mercoledì 9 a venerdì 11 dicembre otto squadre di studenti dell’Università Cattolica, guidati dal Centro di Ateneo per la Solidarietà Internazionale, stanno partecipando a Exponi mettendo in gioco interessi personali, competenze acquisite studiando, abilità comunicative per sostenere la propria visione in particolare rispetto al climate change e all’environment.
Exponi, infatti, è un’iniziativa che coinvolge le università dell’Unione Europea ed è promossa da WeWorld Onlus nell’ambito del progetto “End Climate Change, Start Climate of Change”, co-finanziato dalla Commissione Europea.
«Il progetto, a cui siamo lieti e orgogliosi di partecipare, assume una particolare rilevanza nel periodo difficile che stiamo vivendo - ha dichiarato il direttore del Cesi Marco Caselli -. In un periodo di chiusura forzata, in cui rischiamo di percepire gli altri come una minaccia, è importante proporre ai nostri studenti e studentesse iniziative che permettano di aprirsi al confronto, di andare oltre, di superare barriere e steccati. Exponi offre l’occasione per farlo, costringendo i partecipanti a riflettere su tematiche non sempre familiari e a dar vita a squadre i cui componenti devono appartenere a Facoltà diverse, e che dovranno confrontarsi con altre squadre dell’Ateneo e poi, per i più bravi, di altre università prima italiane e poi straniere».
La competizione è in lingua inglese sotto forma di torneo con dibattiti tra squadre giudicate da una giuria qualificata. I gruppi di studenti dell’Università Cattolica sono seguiti da due tutor, Irene Pellucchi e Giulia De Feudis, neolaureate della facoltà di Scienze Politiche e sociali, con una funzione di guida e supervisione. «È stato fondamentale coinvolgere gli studenti delle diverse facoltà del nostro Ateneo per formare le squadre che si sfideranno a colpi di dibattito - hanno raccontato le due tutor -. Abbiamo pensato di realizzare un incontro formativo per tutti i partecipanti, un appuntamento per spiegare in cosa consiste l’iniziativa. Attraverso il dibattito gli studenti hanno la possibilità di confrontarsi e mettere in pratica la loro capacità di fare ricerca, di approfondire le tematiche assegnate e di lavorare in squadra, fattori importanti sia in ambito universitario che lavorativo. Non ci resta che augurare ai nostri ragazzi un ottimo lavoro, con determinazione e impegno sapranno raggiungere il traguardo prefissato!».
La mission educativa dell’iniziativa è chiara a tutti i partecipanti che, raccontando le motivazioni per cui hanno scelto di partecipare, mettono in evidenza l’importanza di ascoltare il punto di vista dell’altro. Come ha sostenuto - Alessia, studentessa di Scienze politiche e sociali: «Credo nel confronto costruttivo tra differenti posizioni e nei cambiamenti che possono portare, in particolare tra noi giovani». E così Elena che frequenta Economia pensa che «la cosa più importante al mondo sono le differenze tra opinioni (stili e punti di vista). Dobbiamo imparare a condividerli, diventando così esseri umani migliori».
Ai ragazzi sta a cuore il futuro del nostro mondo. Martina, che studia a Scienze linguistiche e letterature straniere, ha spiegato che dibatterà «perché non esiste un pianeta B e dobbiamo prenderci cura della nostra terra sia per noi sia per le generazioni future. Il cambiamento climatico è un argomento reale che riguarda tutti e i governi e le istituzioni internazionali devono cooperare per risolvere questa problematica».
C’è chi ha messo in luce l’occasione privilegiata, durante questo dibattito, di affinare anche le proprie abilità, in particolare quelle comunicative, come Patricia che studia a Scienze politiche e sociali, e chi come Marta, studentessa della stessa facoltà, ha messo l’accento sull’importanza «di acquisire maggiore consapevolezza sul cambiamento climatico».
Colpisce la saggezza di ragazzi tanto giovani che mai come in questa stagione del mondo sotto scacco sono convinti che, come ha riassunto bene Ivan, studente di Scienze politiche, «dobbiamo interessarci di fenomeni come il climate change e le migrazioni perchè se non ci interessiamo noi a loro saranno loro a interessarsi a noi in un modo che non possiamo nemmeno immaginare».