Non più (solo) dispensatori di farmaci, ma erogatori di servizi all’interno del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Questa in sintesi l’evoluzione del ruolo del sistema farmacia, che ha le sue radici nella legge n. 60 del 18 giugno 2009, nella successiva approvazione del DL 153/2009 e nei decreti attuativi che hanno individuato nuovi servizi a forte valenza socio-sanitaria, erogabili dalle farmacie di comunità (‘strutture di servizio’), nell’ambito dell’SSN: dai test per l’autodiagnosi, utilizzabili col supporto di un operatore sanitario presso una farmacia (Decreto 16 dicembre 2010), alla farmacia come canale di accesso al Sistema CUP (Decreto 8 luglio 2011), alle nuove frontiere suggerite dal COVID.
Un argomento complesso, di scottante attualità e ancora oggetto di resistenze da parte di altri protagonisti del SSN, che è stato oggetto di discussione e di trattazione in un ‘Question Time’ organizzato dall'Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari (ALTEMS) al quale hanno preso parte i vertici della Federazione Ordine del Farmacisti Italiani, l'On. Andrea Mandelli, presidente FOFI ,e il Sen. Luigi D’Ambrosio Lettieri, vicepresidente FOFI, Marco Cossolo, presidente Federfarma, Gianni Petrosillo, Presidente SUNIFAR, Antonello Mirone, Presidente Federfarma Servizi, Antonio Gaudioso, Segretario Generale di Cittadinanzattiva, Giovanni Leonardi, Direttore Generale della Ricerca e dell’Innovazione in Sanità. I lavori, introdotti dal professor Americo Cicchetti, direttore dell’Altems, sono stati moderato i con grande competenza e profondo insight della materia da Guido Carpani, Consigliere dei ruoli della Presidenza del Consiglio dei Ministri e Capo di Gabinetto del Ministro per la pubblica Amministrazione.
Nel 2017 il Governo aveva dato un ulteriore impulso in questa direzione, stanziando 36 milioni di euro per avviare la Sperimentazione Ministeriale sulla Farmacia dei Servizi (legge 205/2017), che ha dovuto però attendere l’istituzione di un Tavolo Ministeriale ad hoc nel 2019 per partire in concreto e infine la Legge di Bilancio per il 2020 che aveva previsto altri 50 milioni da impiegare per le farmacie territorio nel prossimo biennio.
Un complesso e dettagliato quadro normativo dunque che racconta già da anni quella che dovrebbe essere la normale evoluzione delle farmacie, come avamposto sul territorio di un’assistenza sanitaria capillarmente di prossimità, offerta da professionisti del SSN.
E l’emergenza pandemica ha sottolineato la necessità inderogabile della sua messa in opera, arricchendo questo progetto di ulteriori offerte e servizi: dalla consegna dei farmaci a domicilio per i pazienti fragili o in quarantena, fino ad arrivare ai tamponi rapidi per la diagnosi di SARS CoV-2 e al grande tema delle vaccinazioni.