Una risposta in termini di prevenzione per scongiurare le nuove forme di terrorismo internazionale che seminano il panico nella nostra vita quotidiana. Si è appena conclusa la prima edizione di Itstime4mall, un corso di alta formazione erogato dall’Università Cattolica sotto la responsabilità scientifica e la docenza di Itstime, a cui hanno partecipato i responsabili della sicurezza dei diversi punti vendita Carrefour in Italia. Un’iniziativa finalizzata a fornire strumenti per l’acquisizione di consapevolezza e competenze per mettere in grado i centri commerciali di ridurre la propria vulnerabilità e migliorare le loro capacità di risposta in caso si trovino coinvolti in un attacco terroristico.
Il terrorismo, infatti, è un fenomeno complesso, le cui cause possono essere rintracciate in molteplici aspetti tra i quali quelli sociali, economici, politici. Una cosa però è certa: qualsiasi sia la sua forma, è destinato a durare nel tempo, nel contesto della guerra ibrida che caratterizza i conflitti del nuovo millennio.
Se, dunque, la percezione del rischio proposto dal terrorismo aumenta e, con essa, la domanda di risposta da parte dei cittadini, è allora importante porre il problema nella giusta prospettiva per capire i motivi della scelta dei centri commerciali e della grande distribuzione in generale come bersaglio.
Gli ultimi mesi hanno evidenziato come i luoghi della quotidianità, quelli più frequentati e più indifesi, siano diventati i possibili obiettivi di un attacco: sono i cosiddetti soft-target. D’altra parte “attaccare la quotidianità” è lo strumento che permette ai terroristi di “fare terrore”, catapultando nell’incertezza della paura ogni gesto e ogni relazione.
La scelta specifica di colpire i grandi centri commerciali è dettata da diverse motivazioni tra le quali l’identificazione del brand come espressione del nemico da combattere, la facilità operativa di portare a termine un attacco o la semplicemente prossimità della struttura e l’opportunità che porta con sé. Infatti, considerando il rischio di un attacco a un centro commerciale in un’ottica più ampia, il terrorismo persegue il suo obiettivo primario, ossia diffondere il terrore attraverso la minaccia, in molteplici modi. La grande distribuzione diventa facilmente il simbolo di tre aspetti cardine della società da colpire: l’asset comunicativo, valoriale ed economico.
Non farsi quindi trovare impreparati è la carta vincente sia in termini di garanzie di sicurezza e di tutela per il cliente sia per contenere il danno che un eventuale attacco potrebbe portare al business aziendale: il terrorismo è una minaccia attuale e rilevante ma la sua forza di offesa sta nella capacità di colpire le vulnerabilità delle vittime. È possibile difendersi attraverso un percorso di miglioramento che coinvolga le caratteristiche del centro commerciale e quelle di risposta alla minaccia terroristica.
Partendo quindi dall’analisi dei più recenti attacchi a centri commerciali, il corso ha guidato i partecipanti all’analisi critica delle modalità operative utilizzate per realizzare gli attacchi, nonché dei profili degli attentatori, per identificare possibili vulnerabilità sulle quali intervenire per ridurre sia la probabilità di un attacco sia gli eventuali danni che potrebbe provocare: il primo obiettivo infatti è quello di ridurre le vulnerabilità e migliorare le proprie capacità di difesa dal terrorismo.
Attraverso il modello del crisis management applicato al terrorismo i partecipanti sono stati sollecitati ad approfondire gli aspetti operativi della risposta immediata (dal coordinamento in caso di un attacco ai processi di comunicazione interni ed esterni per sensibilizzare sul tema e gestire l’evento critico qualora si presentasse). Il secondo obiettivo è quello di mettere in grado il personale e i clienti di fronteggiare un eventuale attacco, riducendo il danno al minimo.
Infine, l’analisi delle proprie vulnerabilità, declinate nello specifico contesto del rischio terrorismo, insieme alle azioni di risposta all’evento è stato il materiale utile a promuovere una simulazione per verificare la consistenza delle procedure di sicurezza del centro commerciale e definire dei percorsi di miglioramento.
Un esperimento riuscito, che avrà un seguito in nuove edizioni del corso.