Tutto iniziò, quantomeno per i non addetti ai lavori, alle ore 20.26 dell'11 gennaio 2019, quando il nuovo sito di Milano-Cortina fece la sua comparsa sul web e su di esso venne pubblicato il dossier di 127 pagine sulla candidatura italiana alle prossime Olimpiadi invernali 2026. Nella stessa giornata vennero presentati al Comitato olimpico internazionale (Cio) tutti i dossier delle candidature.
"Milano Cortina 2026. The dream begins here” fu il claim scelto per la homepage, mentre l’hastag #DreamingTogether diceva molto del carattere innovativo di questa candidatura. A cinque mesi di distanza, Milano-Cortina è (si faccia attenzione al singolare) tuttora in corsa per l'assegnazione dei giochi invernali 2026 con la svedese Stoccolma-Aare. Un’assegnazione che è in programma il prossimo 24 giugno, a Losanna.
«Siamo dei precursori e ne siamo orgogliosi» aveva commentato il presidente del Coni Giovanni Malagò. «La nostra è una proposta molto equilibrata, di concretezza e sufficientemente low cost» aveva continuato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, commentando il dossier olimpico consegnato al Cio.
Nel dossier, lo stadio di San Siro viene confermato il luogo ideale per la cerimonia di apertura; Palazzo Italia è l’unico impianto da costruire da zero, ossia il nuovo palazzo dello sport di Milano, a Santa Giulia; mentre le infografiche illustrano il progetto nei 14 siti divisi in quattro cluster: Milano, Valtellina, Cortina e Val di Fiemme.
Lo scorso 24 maggio, il report della commissione di valutazione del Cio ha promosso la candidatura italiana ai Giochi: “Gli elementi chiave per qualsiasi Olimpiade di successo includono una chiara visione allineata agli obiettivi di sviluppo a lungo termine, un solido piano di azione, un sostegno costante da parte di tutti i settori e la migliore esperienza possibile per gli atleti. Milano-Cortina soddisfa tutti questi criteri”.
Nello stesso report, viene invece bocciata Stoccolma-Aare: “Mentre sono state fornite lettere di intenti, sono ancora da presentare le garanzie vincolanti per le nuove strutture: il villaggio olimpico di Stoccolma, l'ovale per il pattinaggio di velocità e le sedi del biathlon e dello sci di fondo”. Vi sono inoltre tre sedi di gara che possono comportare un rischio per l’ambiente per la loro vicinanza “ad aree naturali protette” e che “richiedono un'attenzione particolare per evitare un impatto ambientale”.
La volata finale è iniziata. Per capire perché si tratta davvero di una candidatura innovativa, ma anche come si costruisce un’iniziativa di tali dimensioni e quali i benefici porterebbe al territorio e alla comunità, lunedì 10 giugno, alle ore 17, la candidatura olimpica è stata presentata in Università Cattolica, presso l'Aula Pio XI.
Erano presenti Antonio Rossi, campione olimpico di canottaggio, ora sottosegretario alla Regione Lombardia con delega ai Grandi eventi sportivi, Diana Bianchedi, campionessa olimpica di scherma, ora coordinatore del Comitato per le Olimpiadi invernali 2026 Milano - Cortina in video collegamento, Roberta Guaineri, assessore al Turismo, Sport e Tempo libero del Comune di Milano, i docenti Caterina Gozzoli, Chiara D'Angelo e Furio Reggente.
All’incontro, promosso da Cattolicaper lo Sport in collaborazione con il Comune di Milano, hanno partecipato anche Charlene Guignard e Marco Fabbri, bronzo agli Europei 2019 nella danza su ghiaccio e protagonisti agli ultimi Giochi olimpici in Corea, e le atlete Gloria Confortola e Viola Sertorelli, studentesse-atlete (rispettivamente di short track e sci alpino) che fanno parte del percorso Dual Career dell’Università Cattolica.
Non basta: a precedere la presentazione, in vista della XXX edizione dell'Universiade estiva di Napoli 2019 la fiaccola delle Universiadi è arrivata proprio in Cattolica, intorno alle 16, partendo da piazza Fontana e percorrendo tutto il centro di Milano, fino in largo Gemelli.