Nell’università di Newcastle in Gran Bretagna sono stati ottenuti embrioni usando il patrimonio genetico di tre persone. Per evitare l’ereditarietà di malattie mitocondriali è stato, infatti, trasferito il nucleo dell’ovocita di una donna in quello di un’altra il cui DNA mitocondriale è sano, insieme al DNA del gamete maschile. 

 

Sembrano vecchie parole rispetto alla novità degli esperimenti, ma in fondo stiamo tornando alla selezione della razza umana. In nome della presunta salute delle nuove generazioni, si fabbricano e si distruggono embrioni sperimentando nuovi cocktails genetici. Sconvolge la miopia etica sia di chi autorizza queste ricerche sia di chi le pratica. Ormai, sotto il velo della salute si può compiere qualsiasi azione e l’eugenetica di mercato si afferma tranquillamente nell’opinione pubblica. Nessuna sottile distinzione teorica e nessun raffinato linguaggio scientifico può impedirci di vedere che stiamo di fatto minando le fondamenta, faticosamente guadagnate, dell’idea di un uomo come soggetto che non può essere né prodotto né fabbricato. La fabbrica della salute in futuro annovererà gli uomini tra i nuovi prodotti controllati?

 


 

LINK: Centro di Bioetica