Un bravo reporter può aiutare a risvegliare le coscienze. Soprattutto quando si tratta di temi importanti come l’ambiente. È lo questo spirito che ha portato alcuni studenti del master in Giornalismo dell’Università Cattolica a partecipare e vincere il “Premio Giornalismo ambientale di impatto”, rivolto agli studenti iscritti al secondo anno delle scuole di giornalismo.
Il concorso è stato organizzato nell’ambito della quarantesima edizione del Premio Ischia Internazionale di giornalismo. Come tema unificante di tutti i lavori presentati dagli aspiranti reporter c’era l’inquinamento da plastica. I riconoscimenti sono stati assegnati nella bellissima cornice di Lacco Ameno sull’isola di Ischia il 28 giugno 2019. Tra i premiati anche quattro studenti del master dell’Università Cattolica: il servizio “Le netturbine della plastica” di Beatrice Maria Beretti e Serena Cauzzi si è aggiudicato la vittoria e Maria Francesca Moro e Alessandro Mariani hanno conquistato la seconda posizione con “Vivere senza plastica”.
«La storia che abbiamo voluto raccontare ne “Le netturbine della plastica” - raccontano Beatrice Maria e Serena - ha per protagonisti tre studenti dell’Istituto Enrico Fermi di Mantova: Andrea Frer, Sara Speranzini e Gabriele Ravini. A colpirci è stata subito la loro età: 17 anni. E il loro entusiasmo, che li ha spinti, davanti all’enorme problema dello smaltimento della plastica, a cercare una soluzione il più possibile ottimale».
L’hanno trovata grazie alla scoperta fatta nel 2017 da Federica Bertocchini, biologa molecolare dell’Istituto di Biomedicina di Cantabria in Spagna. La ricercatrice per caso, pulendo i suoi alveari dalle camole del miele, si è accorta che i lepidotteri rinchiusi nei sacchetti di plastica la biodegradavano in pochi giorni. Ecco perché ora i tre studenti di Mantova hanno creato un allevamento di camole di circa 200 esemplari all’interno del laboratorio scientifico della loro scuola.
«Certo, questo non risolverà lo smaltimento dei 9 miliardi di tonnellate di plastica accumulati fino a oggi dalla II Guerra Mondiale – fanno notare le studentesse del master in Giornalismo - ma la determinazione dei giovani lascia ben sperare che in futuro tante altre soluzioni contribuiranno a rendere la vita dell’uomo sempre più compatibile con quella dell’ambiente».