di monsignor Claudio Giuliodori *
La solennità del Sacro Cuore è la festa più importante della nostra famiglia universitaria. È già di per sé una significativa solennità liturgica della Chiesa, ma per noi assume un valore e un significato ancora più rilevante. Sappiamo con quanta caparbietà e determinazione sia stata scelta questa titolazione per il nostro Ateneo, anche a fronte di qualche riserva e timore per quella che poteva apparire un’eccessiva connotazione religiosa di una istituzione che doveva misurarsi con il contesto accademico e civile di uno stato laico. Ma i fondatori, spinti soprattutto dalla ferma convinzione di Armida Barelli, hanno ritenuto che il principale artefice di una tale impresa poteva essere solo il Sacro Cuore di Gesù. Possiamo dire che, a distanza di quasi un secolo, questa felice e illuminata decisione, non ha deluso le aspettative e ha prodotto frutti preziosi.
Celebriamo pertanto questa ricorrenza sentendo il dovere di esprimere il più sentito e riconoscente ringraziamento al Sacro Cuore che nel corso degli anni ha saputo condurre e sostenere il cammino di questa opera meravigliosa, cresciuta progressivamente nel tempo e oggi espressione tra le più significative dei cattolici italiani. […]
Fin dal suo sorgere padre Agostino Gemelli ha pensato all’Ateneo dei Cattolici italiani come ad un luogo dove fosse possibile per le nuove generazioni trovare il riparo e il nutrimento necessari per affrontare le paludi dell’indifferenza, i labirinti del relativismo, le distorsioni derivanti dalle diverse ideologie che inducono visioni distorte della realtà. L’Università Cattolica è chiamata a farsi interprete, oggi non meno di ieri, di questo affascinante compito di affiancare i giovani per renderli forti nella mente, nella volontà e nello spirito, maturi e responsabili, capaci di discernimento e di scelte coraggiose. Solo così sarà possibile evitare che si disperdano nella frantumazione culturale del nostro tempo, che diventino preda dei modelli consumistici ed edonistici imperanti, che si lascino soggiogare da visioni nichiliste o fondamentaliste. […]
Non dobbiamo avere paura di pensare al lavoro del nostro Ateneo come ad una qualificata e specifica collaborazione all’opera di Dio che cerca la pecora perduta e desidera ardentemente che chi si è smarrito possa tornare a lui. Se la conversione è opera della grazia divina e segue percorsi che a noi sfuggono, preparare il terreno umano e intellettuale, smantellare chiusure e preclusioni alla trascendenza, tracciare orizzonti e percorsi aperti alla verità, offrire una visione antropologica e sociale che riconosce la centralità della persona e il primato del bene comune, sono tutte prospettive che costituiscono il concreto e irrinunciabile contributo che un Ateneo Cattolico può e deve dare alla missione della Chiesa, soprattutto nel nostro tempo. […]
Il Sacro Cuore di Gesù continua certamente ad effondere copiosi doni di grazia sul nostro Ateneo, ma nello stesso tempo ci chiama da essere vigili e operosi per coltivare il carisma originario e far si che sia ancor oggi fecondo nel produrre benefici spirituali, culturali e sociali. Non dimentichiamoci mai che onorando il Sacro Cuore noi rinnoviamo il nostro sguardo sulla realtà, sulla scienza e sulla cultura e soprattutto, come scriveva Gemelli nel 1919 pensando all’Università che stava progettando, impariamo a guardare a Gesù Cristo, suprema ragione del nostro vivere, suprema bellezza da contemplare, suprema bontà da imitare, supremo premio da raggiungere” (A. Gemelli, La funzione religiosa della cultura, in “Vita e Pensiero”, aprile 1919).
È dal Sacro Cuore che alla fine dipende l’efficacia dei piani strategici, delle attività didattiche e di ricerca, dei percorsi formativi culturali e spirituali. Non dobbiamo avere timore di riconoscere questa azione di grazia e di attingere a questa fonte inesauribile di energia e di luce. Non è un’ingerenza e non toglie nulla alla nostra responsabilità, anzi la rende più gravosa e impegnativa, più alta e nobile, più forte, e permettetemi, più vera e scientifica.
Al Sacro Cuore oggi affidiamo anche il rinnovo del mandato al Magnifico Rettore professor Franco Anelli che ringraziamo per il prezioso lavoro svolto fino ad oggi. Preghiamo perché il Signore lo sostenga e lo illumini nel suo servizio al nostro Ateneo in un tempo che ci vede impegnati in nuove e affascinanti sfide, mentre ci avviciniamo al primo secolo di vita dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
* stralci dell’omelia dell’Assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica in occasione della celebrazione eucaristica del Sacro Cuore. Milano, 31 maggio 2016 [testo integrale]