Il passato si fa toccare con mano in Università Cattolica: quasi in contemporanea la collezione di volumi stampati nel ‘500 va in Rete e nell’antica ghiacciaia del convento di Sant’Ambrogio vengono esposti i reperti archeologici che documentano la storia nascosta sotto il sito oggi occupato dall’Ateneo. Patrimoni inestimabili che ora diventano più accessibili.
Con la conclusione del progetto di catalogazione della prestigiosa raccolta Cinquecentine, un tesoro di libri antichi può tornare a vivere nelle mani di chi vorrà sfogliarli anche solo virtualmente. La collezione di circa 2.000 opere stampate tra l’anno 1501 e il 1600 custodita nell’omonima sala presso la Sala di consultazione “G. Billanovich”, il patrimonio conservato dalla Biblioteca d’Ateneo a Milano è ora disponibile alla consultazione anzitutto attraverso il catalogo Opac d’Ateneo, che presenta puntuali schede bibliografiche e la digitalizzazione delle pagine significative di ogni volume: frontespizio, pagine di dedica, colophon, eventuali carte con note manoscritte. [leggi la notizia completa]
Il secondo tesoro che si può idealmente toccare in Università Cattolica è quello archeologico che è stato allestito nella mostra permanente “L’abitato, la necropoli, il monastero”, inaugurata il 26 gennaio in occasione dell’avvio dei corsi della Scuola di specializzazione in Archeologia, diretta dalla professoressa Silvia Lusuardi Siena, che ha coordinato l’intero progetto.
Nell’aula Bontadini è esposta una selezione del materiale rinvenuto durante cinque distinte campagne di scavo spalmate durante un arco di tempo di 18 anni effettuati nei cortili dell’università: dieci vetrine all’interno delle quali sono custoditi reperti che documentano le diverse fasi di utilizzo dell’area, dall’epoca romana in poi. [leggi la notizia completa]