È stata firmata questa mattina la convenzione tra l’Università Cattolica e il Dipartimento della Pubblica Sicurezza del ministero dell’Interno alla presenza del rettore Franco Anelli e del prefetto Alessandro Pansa, Capo della Polizia. L’accordo consolida una collaborazione già in atto da anni e ha l’obiettivo di unire le competenze scientifiche dell’ateneo e i dati forniti dal ministero al fine di combattere la criminalità. Il centro di ricerca Transcrime della Cattolica e dell’Università di Trento e diretto dal professor Ernesto Savona, ha presentato il primo numero di Transcrime Research in Brief - Serie Italia, un modello predittivo che propone un approccio innovativo per contrastare il reato dei furti in abitazione.
Il modello ha permesso di sviluppare delle mappe previsionali che indicano in quali aree della città è più probabile che un reato accada in futuro e sono stati indicati i principali fattori che determinano questo rischio. Usando i dati del 2013 i ricercatori hanno creato delle mappe che hanno previsto tra il 29% e il 47% dei furti realmente accaduti nel 2014. Hanno quindi realizzato una prima applicazione sviluppando le mappe previsionali 2015 per le città di Milano, Roma e Bari. In particolare nel capoluogo milanese le aree più a rischio sono all’interno dei quartieri di Buenos Aires, Lambrate, Loreto, Città Studi e Porta Romana.
I furti in abitazione sono un problema rilevante in Italia e in molti paesi europei. Anche se il 2014 ha registrato un numero di furti (251.433) molto simile al 2013, dal 2004 questo reato è più che raddoppiato (+127%) concentrandosi soprattutto nelle regioni del Nord e nei comuni medio/ grandi.
Il rettore Franco Anelli, riprendendo una frase di John Ruskin sulla casa come “il luogo della pace; il rifugio non soltanto da ogni torto, ma anche da ogni paura, dubbio e discordia”, ha sottolineato la gravità dei furti in abitazione in quanto colpiscono l’intimità delle persone e i loro ricordi affettivi, e la valenza strategica della collaborazione tra il mondo della ricerca scientifica e le forze dell’ordine, dialogo proficuo con la comune finalità di gestire ridurre i fenomeni criminali.
In altri Paesi dove i modelli previsionali sono già stati realizzati, i risultati sono promettenti e la sicurezza dei cittadini tende a crescere. L’ha evidenziato il professor Ernesto Savona che introducendo l’incontro ha voluto specificare la filosofia che guida le ricerche di Transcrime: ridurre la pena detentiva al minimo indispensabile attraverso la prevenzione dei reati, ossia prevedere per prevenire. Un concetto condiviso pienamente dal prefetto Pansa, convinto che sia vincente la collaborazione con un ateneo che metta a disposizione competenze scientifiche e studi delle “patologie” che la pubblica sicurezza deve affrontare al fine di rendere l’azione più efficace.
Il ricercatore di Transcrime Marco Dugato ha infine illustrato la ricerca svolta e la struttura del modello predittivo (disponibile sul sito di Transcrime) che identifica le aree dove maggiore è la probabilità che un reato avvenga. Il modello identifica i fattori di rischio o protettivi, i fattori influenti, costruisce le mappe previsionali (suddividendo la superficie della città in aree quadrate di 50 metri per lato e assegnando a ciascuna un valore di rischio) e valuta la capacità predittiva (nel 2014 a Milano l’efficacia della previsione è stata de 29,3%).
Gli schemi utilizzati ovviamente possono cambiare a seconda del contesto, del tipo di crimine e dell’autore di reato. È importante sviluppare analisi mirate e monitorare i fenomeni criminali per trovare le risposte più appropriate. Le forze di polizia potrebbero poi usare questi strumenti per orientare le proprie attività nelle aree più a rischio, le amministrazioni locali potrebbero intervenire per migliorare le condizioni strutturali e sociali delle aree a rischio e per prevenire che se ne creino di nuove. E infine i cittadini potrebbero essere informati e responsabilizzati sui rischi della loro area per poter adottare accorgimenti in grado di scoraggiare gli autori di reato.