È stato presentato, venerdì 13 dicembre a Bruxelles, alla Commissione responsabile della politica dell’Ue in materia di banche e finanza (Direzione generale della Stabilità finanziaria, dei servizi finanziari e dell’Unione dei mercati dei capitali) il Report su FinTech nell’Unione europea.
“Trenta raccomandazioni in materia di regolamentazione, innovazione e finanza”: questo il titolo del Rapporto realizzato dal Rofieg, acronimo che indica l’Expert Group on Regulatory Obstacles to Financial Innovation, un gruppo composto da 15 membri, provenienti dal mondo accademico, degli operatori e delle istituzioni e istituito dalla Directorate-General Financial Markets della Commissione europea, così come previsto dall’Action Plan sul FinTech dell’8 marzo 2018 volto a sviluppare l’innovazione e aumentare la concorrenza nel sistema finanziario europeo.
Fra i componenti la professoressa Antonella Sciarrone Alibrandi, docente di Diritto bancario nella facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, nonché pro rettore dell’Ateneo, unica rappresentante italiana e una delle quattro donne che ne fanno parte.
«Le Trenta Raccomandazioni raccolte nel nostro Report costituiscono il tentativo di proporre alla nuova Commissione un mutamento di approccio regolatorio per quanto riguarda l’innovazione finanziaria – osserva la professoressa Antonella Sciarrone Alibrandi –. Al posto di numerose e dettagliate norme riferite a specifici servizi e prodotti, sembra preferibile infatti introdurre regole di carattere trasversale concernenti questioni chiave del Fintech (trasparenza dell’AI, utilizzo del DLT/blockchain, data sharing, solo per fare alcuni esempi). Indispensabile è comunque che la regolazione sia elaborata a livello comunitario perché la realtà mostra che l’attuale frammentazione normativa fra diversi Stati membri costituisce un serio ostacolo non soltanto allo sviluppo di un vero Mercato unico ma anche alla competitività degli operatori europei con quelli americani o asiatici».
Il Gruppo, incaricato di riesaminare l’applicazione e l’idoneità del quadro giuridico e normativo europeo a proposito di FinTech, suggerisce azioni in quattro grandi aree:
- la necessità di rispondere ai nuovi rischi causati dall’uso di tecnologie innovative come l’intelligenza artificiale (AI) e la tecnologia di contabilità distribuita;
- la necessità di ridurre la frammentazione in tutta l’Ue e di garantire la parità di condizioni tra i diversi partecipanti che utilizzano le nuove tecnologie nel settore dei servizi finanziari;
- la necessità di conciliare la protezione dei dati con le opportunità offerte dal FinTech;
- la necessità di considerare il potenziale impatto del FinTech sui consumatori, dal punto di vista dell’inclusione finanziaria e dell’uso etico dei dati.
Il Report è disponibile al seguente link.