La parola chiave è “riconciliazione”. Al centro della due giorni sul Sudafrica che si è conclusa venerdì 8 aprile il tema della riconciliazione ha aperto nuovi orizzonti con l’obiettivo di provare a leggere i conflitti che dilaniano il mondo alla luce di una nuova prospettiva. A vent’anni dall’inizio dei lavori della Commissione per la verità e la riconciliazione, presieduta dall’arcivescovo Desmond Tutu, il convegno internazionale, promosso il 7 e 8 aprile dal dipartimento di Scienze religiose e dal Centro Studi “Federico Stella” sulla Giustizia penale e la Politica criminale della Cattolica, ha visto la partecipazione di diversi esponenti che hanno vissuto in prima persona la storia di questo paese e hanno partecipato alla Commissione. Da Pumbla Gobodo Madikizela, psicoterapeuta e membro della Commissione, che ha raccontato il suo incontro in carcere con Eugene De Kock, assassino e torturatore tristemente noto alla cronache negli anni dell’apartheid, a Albie Sachs, uno degli avvocati padri costituenti della nuova Costituzione sudafricana, che ha incontrato l’autore dell’attentato che gli è costato un braccio e un occhio.
Insieme a loro e a studiosi e interpreti della complessa realtà sudafricana, ha parlato anche Robi Damelin, attivista anti apartheid in Sudafrica e trasferitasi in Israele all’età di 22 anni dove ha perso un figlio per mano dei combattenti palestinesi: una donna che ha saputo trasformare la sofferenza in occasione per la riconciliazione rinunciando alla vendetta, ed è oggi impegnata nel Parents Circle Families Forum, composto da 600 famiglie israeliane e palestinesi che lavorano insieme per un futuro di pace.
Mettiamo qui a disposizione l’intervista che Avvenire ha realizzato con la Damelin nei giorni del convegno e i video che in sintesi raccontano gli interventi dei relatori stranieri intervenuti. In alto le parole di Pumbla Gobodo Madikizela, certa che solo fermandosi a leggere il passato e cercando di riscoprire di persona l’umanità dell’altro, vittime e carnefici possano incontrarsi sulla strada della riconciliazione.
Milano