Un progetto per la pace e la resilienza che, dal Libano, si estende fino al cuore della Siria sconvolta della guerra. È l’intervento che il Centro di Ateneo per la solidarietà internazionale (Cesi) dell’Università Cattolica ha lanciato nella regione mediorientale in collaborazione con realtà che operano sul territorio. L’impegno dell’Università Cattolica nella Paese dei Cedri risale all’inizio del 2015 con progetti psicoeducativi a favore delle popolazioni del Libano e della Siria.
Una prima fase ha previsto un intervento realizzato in collaborazione con l’Unità di Ricerca sulla Resilienza dell’Ateneo, Adyan Institute, Oeuvre d’Orient e Bice. Il progetto “Tutori di resilienza” ha previsto la protezione e promozione del benessere di bambini e famiglie siriane attraverso un corso di formazione rivolto a operatori sociali residenti in Libano e Siria, e la conduzione di workshop creativi-espressivi con bambini siriani rifugiati in Libano. Sono state realizzate due missioni, la prima a maggio 2015 e la seconda ad agosto 2015, nel corso delle quali sono stati formati 25 operatori sociali che lavorano con bambini rifugiati siriani nei campi profughi in Libano e Siria. Durante la seconda missione è stato definito il monitoraggio e la valutazione dei risultati raggiunti dall'intervento.
A conclusione di “Tutori di Resilienza”, il Cesi ha ampliato la collaborazione con Adyan Institute per la realizzazione del progetto “Education for Peace and Resilience”. L’intervento ha l’obiettivo di promuovere un programma educativo integrato per la pace e la resilienza (Integrated Peace building Educational Program - Ipep) attraverso la formazione di educatori e operatori sociali libanesi e siriani. Il progetto e le schede delle attività da realizzare con i minori saranno raccolti in un manuale che verrà distribuito agli operatori sociali che beneficiano della formazione.
Sono coinvolti 10 centri educativi in Libano e Siria, 800 minori siriani rifugiati, 46 operatori sociali e 9 coach che supportano gli operatori a loro volta vittime di condizioni di instabilità e vulnerabilità. Grazie all’ampia rete di contatti di Adyan Istitute, è stato possibile operare anche a Damasco e ad Aleppo, oltre che a Beirut dove si svolgono gli incontri di formazione. Per realizzare questo intervento il Cesi e Adyan Institute prevedono due missioni a Beirut da parte di collaboratori dell’Ateneo esperti nei temi della resilienza e della formazione in contesti di emergenza per svolgere attività di affiancamento agli educatori di Adyan nella stesura del programma educativo, di formazione dei formatori, di gestione degli incontri di follow up e, infine, di valutazione dei risultati raggiunti dal progetto.
A gennaio Veronica Hurtubia ha portato a termine la prima missione a Beirut per revisionare i principali concetti teorici e le attività pratiche che saranno contenute nel manuale “Education for Peace and Resilience”. Il manuale sarà pubblicato il prossimo aprile. A quest’attività hanno partecipato anche esperti sulla resilienza e peace building provenienti dall’Università di Damasco e da Beirut. Grazie al coinvolgimento dei coordinatori e dei coach dei centri educativi che hanno aderito al programma, sono inoltre state delineati i contenuti delle 24 sessioni didattiche e ricreative che attualmente vengono svolte in 12 centri in Libano e Siria con più di 1200 minori siriani vittime del conflitto in corso.
Nel corso della prossima missione, in programma per la fine di maggio, sarà valutato l’impatto del programma sui bambini che sono stati coinvolti nel programma grazie a un’attività di monitoraggio e valutazione seguita dalla Unità di Ricerca sulla resilienza dell’Università Cattolica in collaborazione con Adyan Institute e Alert International.