Aula magna affollata dai ragazzi delle scuole medie e superiore di Brescia per assistere alla proiezione del film «Young Europe» (Giovane Europa), del regista Matteo Vicino, dedicato alla sicurezza stradale e cofinanziato dalla Commissione Europea, per il progetto «Icaro» della Polizia Stradale europea e italiana. E certamente anche per incontrare Francesco Renga, testimonial dell'evento. L'incontro si è svolto giovedì 26 settembre alla presenza del vice comandante Mauro Livolsi, Polizia stradale di Brescia, del direttore della sede bresciana Luigi Morgano, dell'assessore alla mobilità del comune Federico Manzoni, del direttore del Centro studi per l'educazione alla legalità Luciano Caimi e del direttore artistico-culturale del Festival LeXGiornate Daniele Alberti.
Dopo la proiezione del film i moderatori hanno ascoltato le impressioni degli studenti, sollecitati dagli interventi di Renga: «Il problema è l'esempio negativo degli adulti, assenti, distratti, incoerenti». Concordano i giovani e per questo motivo alla maggior parte di loro è piaciuta di più la figura della ragazza francese, Josephine. Lasciata da sola con i suoi problemi da parte dei genitori, causa - drogata e distratta - un incidente stradale terribile, dove muore una giovane madre. Alla fine del film Josephine afferma: «Noi siamo solo quello che ci dite di essere».
Un agente della Stradale precisa: «Il salto, la sfida della maturità, è proprio saper essere migliori dei modelli». I giovani, colpiti dalle immagini forti appena viste, ammettano di avere paura della responsabilità che va di pari passo con l'acquisto della patente. Il poliziotto rassicura i ragazzi. «La cosa più importante è di non mettere il cervello e la propria attenzione in stand-by. E i ragazzi spesso hanno comportamenti più virtuosi di gente di 30 o 40 anni».