Aula Gemelli della facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica di Roma. Ore 10.30. In cattedra il capitano della Roma Francesco Totti e mister Claudio Ranieri in cattedra. Tra i banchi studenti e docenti dell’ateneo per assistere alla lezione “La cellula e il tessuto, il solista e il gioco di squadra”, che si è tenuta lo scorso 25 marzo per iniziativa degli studenti della Cattolica di Roma. I fuoriclasse sono importanti – è il succo della lezione -, ma danno il meglio, e aiutano a vincere, quando sono inseriti in un team che funziona, in cui ciascuno dà il meglio di sé. Nel calcio come nella medicina, dove il risultato è la sconfitta della malattia, e dove conta sempre la cura della persona, dove la vittoria è dare il massimo anche quando non si può vincere.
E Totti e Ranieri incalzati dalla conduttrice di Rai Uno Veronica Maya non si sono sottratti alle domande degli studenti. «Visto che siamo qui – ha detto mister Ranieri, rivolgendosi al preside di Medicina della Cattolica Paolo Magistrelli - faccio questa similitudine: ogni squadra è un tessuto, ogni giocatore è una cellula di questo tessuto. Totti è una cellula fondamentale, una cellula staminale. Deve esserci uno stretto rapporto tra squadra e singolo, come tra cellula e tessuto».
E Totti in uno scherzoso botta e risposta ha replicato: «Ero una cellula, ora posso dire di essere una cellulina». Il capitano della Roma ha detto che la cosa più importante è «avere rispetto dei compagni e aiutarsi nei momenti difficili». Ha poi aggiunto scherzando con Ranieri, «non diventerò mai un allenatore perché sono troppo buono».
Per me è un onore essere qui - ha detto Rosella Sensi, ringraziando il rettore dell’Università Cattolica Lorenzo Ornaghi per l’ospitalità e l’amicizia». Un rapporto di collaborazione molto stretto. «Dall’estate scorsa abbiamo scelto il Policlinico Gemelli come struttura sanitaria di riferimento per la nostra società – ha detto perché è un ospedale di eccellenza e punto di riferimento per la città. Noi stiamo ottenendo successi non solo sportivi ma anche dal punti di vista medico grazie a questa collaborazione con il Gemelli».
Il preside di Medicina, insieme al direttore del Gemelli Cesare Catananti, ha rivolto un omaggio alla memoria del presidente della Roma Franco Sensi, avvenuta il 17 agosto 2008 al Policlinico della Cattolica dopo una lunga malattia, ringraziando la vedova, la signora Maria, presente in aula, che volle testimoniare la sua gratitudine per le cure prestate dai medici del Gemelli, invitando i tifosi a fare offerte per donare un’apparecchiatura per la terapia intensiva del Policlinico. «Anche in università ci vuole gioco di squadra – ha detto senza tradire emozione in rappresentanza degli studenti della Cattolica Pietro Bertoglio, al sesto anno di Medicina -. Servono dei compagni su cui contare, delle persone che ti sappiano consigliare e aiutare. Francesco Totti non è solo uno dei grandi campioni e capitano di una grande squadra, ma è un esempio di attaccamento alla maglia e ai colori della Roma per il bene della quale ha sicuramente fatto grandi sacrifici. E il mister Ranieri, come ogni allenatore, penso possa spiegarci bene come prima degli esercizi e della corsa il vero ruolo dell’allenatore sia creare un gruppo nel quale ogni componente sappia sacrificarsi l’uno per l’altro». Bertoglio ha poi offerto un omaggio floreale alla signora Maria Sensi visibilmente commossa.
La parola è poi passata agli studenti della Cattolica, che hanno avuto l’idea dell’incontro. «Quanto conta il gioco di squadra?», ha chiesto uno studente al capitano della Roma. «È sempre il gruppo che ottiene i risultati – ha risposto Totti - mentre un singolo può vincere una, due o cinque partite. Essere un gruppo significa desiderare un traguardo in comune, come la Champions». Totti ha poi donato agli studenti della Cattolica un pallone di calcio con le firme di tutti i giocatori della Roma e siglato “in diretta”. Il rettore dell’Università Cattolica Lorenzo Ornaghi, prima del congedo ha consegnato al capitano della Roma Francesco Totti la medaglia dell’ateneo quale segno di amicizia e quale dono di una giornata speciale.