Metti una mattina uggiosa. Il tram è in ritardo e manca meno di mezz’ora all’inizio della lezione. Contravvenendo alla legge di Murphy, arrivi dieci minuti prima in aula, prendi posto e hai addirittura il tempo per bere un caffè alle macchinette. Stai sorseggiando il tuo macchiato, prendi il cellulare per controllare gli ultimi messaggi whatsapp e dare un’occhiata rapida al profilo instagram.
Accidenti, il cellulare è scarico e anche il tablet è agli sgoccioli! Come fare a pendere appunti alla lezione? Ti guardi intorno e ti accorgi che accanto al distributore di caffè, bottigliette d’acqua e snack veloci c’è anche una vending machine per prodotti hi-tech. Problema risolto.
Da metà settembre, infatti, nella sede milanese dell’Università Cattolica c’è la possibilità di acquistare all’istante e in modo veloce accessori di telefonia e di informatica: dal powerbank ai cavi per ricaricare smartphone fino agli auricolari. Il distributore, che fa capo a una start up di Pordenone, è installato nell’atrio che si affaccia sull’Edificio Franciscanum in prossimità dell’aula Lazzati. E sta suscitando molta curiosità soprattutto tra gli studenti.
Una modalità di acquisto, quella delle vending machine, in espansione. Sono circa 6mila le attività del settore della distribuzione automatica in Italia, tra sedi di impresa (3.583) e unità locali (2.381), cresciute del 2% in un anno secondo l’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati registro imprese al primo trimestre 2018 e 2017.
Del resto, anche il vending sta vivendo una vera e propria rivoluzione digitale per la presenza di distributori automatici che integrano schermi touch, sistemi di telemetria che consentono il controllo da remoto della macchina e APP che permettono il pagamento tramite mobile.
Un’alternativa green all’e-commerce? Chissà, solo il tempo potrà dirlo.