Nel cuore finanziario di Londra, a pochi mesi dalla Brexit, in un momento cruciale per il sistema bancario internazionale. Quello di Federico Arnaboldi (a destra) è un osservatorio privilegiato sui cambiamenti globali dell’economia e della finanza. Dopo il master in Credit Risk Management all’Università Cattolica e un lavoro come Senior Analyst nell’Area di Credit Risk Validation in Unicredit, Federico è approdato da poco nella City londinese e si occupa di audit nel risk management della Royal Bank of Scotland.
«Londra è una città fantastica, anche dal punto di vista lavorativo» racconta Federico. «L’inserimento è stato veloce: c’è un clima di grande disponibilità e collaborazione. Ma la cosa che più mi ha colpito è la dimensione internazionale della banca: ci sono persone da tutto il mondo e in posizioni di responsabilità».
Il lavoro di Federico consiste nel verificare che i processi e i modelli di risk management siano implementati correttamente e che i controlli per mitigare i potenziali rischi siano adeguati. «L’attività è molto stimolante e cruciale per le scelte gestionali della banca, che vive come l’intero settore bancario europeo una fase di grande incertezza» afferma.
Soprattutto dopo il referendum sulla Brexit. «Londra, insieme alla Scozia, all’Irlanda del Nord e alla maggior parte delle grandi città inglesi ha votato remain. Dai media si percepisce un po’ di tensione, ma in generale, nella vita di tutti i giorni, non ho mai percepito come problematico il mio essere straniero. Con le persone del luogo, compresa l’amministrazione pubblica, ho sempre avuto l’impressione di confrontarmi con persone aperte e tolleranti».