Con la serata del 24 marzo si è inaugurata l’edizione 2015 del seminario Economico-giuridico al Collegio Ludovicianum, un’occasione di confronto su un tema attuale per l’Italia e la città di Milano: il Made in Italy agroalimentare a Expo 2015.
Al tavolo dei relatori sono intervenuti il capitano Paolo Belgi, comandante del Nucleo Antisofisticazione e Sanità (Nas), e Francesca Morri, avvocato e docente di Diritto Agrario e Legislazione Alimentare dell’Università Cattolica. A moderare l’incontro Gianfranco Fabi, già vicedirettore del “Sole 24 Ore”.
Il Capitano Belgi ha presentato l’attività dei Nas-Milano, specificando l’organizzazione dei diversi reparti e le aree di intervento dedicate. L’ambito di pertinenza si svolge su ben quattro province, occupando uno dei tre nuclei in cui è divisa la Lombardia: si tratta di un territorio particolarmente ampio ed economicamente diversificato, che comprende anche i principali scali aeroportuali per passeggeri e merci. Tale eterogeneità ha reso necessario coordinare interventi a livello interprovinciale e sovranazionale, dove fondamentale è il coordinamento con il ministero della Salute (ente da cui i Nas dipendono funzionalmente) e la collaborazione con l’Efsa, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare. Va inoltre ricordato che i Nas – e di conseguenza l’Arma dei Carabinieri – rappresentano l’unica forza dell’ordine ad avere una collaborazione con la World Anti-Doping Agency (Wada).
Con Expo 2015 l’obiettivo di tutelare il Made in Italy dalle molteplici forme di contraffazione e dal fenomeno del cosiddetto Italian Sounding diventa ancora più gravoso: occorre monitorare attentamente l’attività delle dogane dove sempre più spesso arrivano prodotti non idonei all’entrata nell’Ue e nel nostro territorio. Per di più tra i vari Paesi membri sussistono evidenti differenze nella tutela del patrimonio agroalimentare, spesso molto difformi dalla normativa vigente in Italia.
È questo un punto che la professoressa Morri ha evidenziato come fortemente problematico: nonostante le legislazioni europea e italiana siano ispirate a un principio di elevata tutela del consumatore, tuttavia manca spesso uniformità nell’impianto normativo. A rendere ulteriormente articolata la tutela della filiera produttiva è anche l’obbligo da parte dell’Italia di uniformarsi a protocolli di produzione molto restrittivi, che rischiano di disincentivare le piccole realtà economiche che operano nell’agroalimentare.
Appare dunque sempre più urgente un’armonizzazione a livello europeo delle legislazioni di settore, anche a tutela della trasparenza informativa nei confronti del consumatore. Belgi ha infine presentato un quadro relativo ad alcuni recenti casi sul territorio lombardo che hanno richiesto l’intervento dei Nas: si è trattato perlopiù di casi di falsificazione delle etichette di prodotti e di truffe ai danni del consumatore attraverso sistemi di alterazione alimentare.
Il dibattito si è concluso con l’invito a fare di Expo 2015 un’occasione per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica a questi temi: si tratta infatti di questioni che riguardano l’alimentazione, uno degli elementi più sensibili nella vita di tutti i giorni.
Il seminario del Collegio proseguirà con l’incontro del 15 Aprile, con una serata dedicata all’analisi macroeconomica del mercato del Made in Italy e alla presentazione degli interventi di tutela dell’agroalimentare posti in essere dai consorzi di settore.