Il vangelo secondo Pilato. Immagine di scenaIn occasione del periodo quaresimale e della Santa Pasqua, l’associazione Kerkìs. Teatro Antico In Scena propone – nel contesto della stagione teatrale Mercoledì alle colonne: teatro antico in scena - il dittico composto dagli spettacoli Il vangelo secondo Pilato (2 aprile) e La notte degli ulivi (10 e 11 aprile), tratti dall'omonima opera del drammaturgo francese Éric-Emmanuel Schmitt: Il vangelo secondo Pilato. Gli spettacoli andranno in scena alle 20.30 al Teatro alle Colonne di San Lorenzo (Corso di Porta Ticinese, 45).

La regia e l’interpretazione di entrambi gli spettacoli è di Christian Poggioni, attore diplomato alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano e docente di recitazione presso il Corso di Alta Formazione Teatro Antico In Scena dell’Università Cattolica di Milano.

Scritto con lo stile avvincente e il ritmo incalzante della spy-story, Il vangelo secondo Pilato conquista lo spettatore fin dalle prime battute e lo tiene ancorato con una sequenza di colpi di scena alla vicenda del governatore romano in Palestina, alle prese con il caso Yeshua (Gesu di Nazareth) da poco giustiziato. Non solo il cadavere è scomparso, addirittura circola la voce che egli sia riapparso vivo. Occorre sventare la leggenda di una resurrezione: avrebbe conseguenze imprevedibili per la Palestina, forse per tutto l’impero. 

Ha inizio una caccia serrata, carica di suspense: dove è nascosto il cadavere? Il protagonista delle apparizioni è un sosia? Chi sono i complici? Yeshua è davvero morto sulla croce? Le domande si moltiplicano. Pilato indaga. Ma una dopo l’altra tutte le ipotesi vacillano. Tutte le piste conducono sulla soglia di un mistero: il caso appare insolubile. La ricerca a questo punto si sposta dai meandri di Gerusalemme al labirinto della coscienza di Pilato. Il governatore, militare razionale abituato a interrogare gli altri, lascia il posto all'uomo che interroga sé stesso. Ma il duello non sarà meno drammatico. Il Vangelo secondo Pilato prende avvio per trovare delle risposte e termina con delle domande. Domande profonde che non possono essere risolte. Possono solo essere vissute. 

Ne La notte degli ulivi, Éric-Emmanuel Schmitt racconta invece la storia universalmente nota di Yeshua da un’angolazione originale e provocatoria: il suo è un Yeshua dal volto profondamente umano, che esprime una istintiva gioia di vivere e una dolorosa angoscia di fronte alla morte. È un ebreo che, vissuto in una Galilea dove pullulavano i falsi Messia, per primo dubita, si interroga, vive un conflitto lacerante tra l’umano e il divino.

È possibile riservare i posti telefonando al numero 331 9780855 o scrivendo una mail all’indirizzo direzione@kerkis.net.