La novità era la coincidenza del test di Medicina con quello di Odontoiatria, ma a fare notizia è stata, insieme agli oltre duemila candidati in più rispetto allo scorso anno, anche la possibilità di effettuare la prova a Milano e a Bari. La selezione per l’accesso alla facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica hanno coinvolto il 30 agosto settemila aspiranti matricole che hanno sostenuto la prova in tre sedi: cinquemila in largo Francesco Vito a Roma, 1.200 in via Sant’Agnese a Milano e 800 nel capoluogo pugliese. Tutti in corsa per 282 posti da futuri medici e 22 da odontoiatri. Il test della Cattolica, che si è svolto in contemporanea alle altre università non statali, prevedeva una prova scritta, meno nozionistica che altrove, e, a breve, un colloquio orale per i migliori 600.
«Le prove – afferma il preside della facoltà, Rocco Bellantone - si sono svolte in tranquillità e in perfetto ordine. Qualche momento di disagio si è avuto solo al momento dell'identificazione, vista l'altissima affluenza. Ma i più in ansia non erano i candidati, piuttosto i parenti che li attendevano all'esterno». Anche a Milano, come testimoniano le fotografie riprese dai giornali, molto nutrita la pattuglia di genitori che ha accompagnato i figli alla prova, attendendoli all’uscita. I candidati sono stati interrogati su tutto. Niente cultura generale, ma tanta logica: 120 domande, di cui 90 psico-attitudinali. Novanta i minuti a disposizione, 45 secondi in media per ciascun quesito.
La Cattolica ha scelto di dare un peso particolare anche al voto di maturità: «Incide per il 30% sul punteggio finale - spiega il preside -. Ciò non accade nell'università pubblica. Anche se i voti nei licei italiani sono difformi, è assurdo non dare un minimo valore al lavoro svolto finora dai candidati». Tanto che il professor Bellantone per il prossimo anno, annuncia di voler tenere in considerazione i voti in tutte le materie degli ultimi due anni delle scuole superiori e di fissare il test nel mese di aprile.