Qualcuno correva per accaparrarsi gli ultimi posti disponibili, altri restavano bloccato alle porte di ingresso. Chiunque sia stato a un concerto rock non fatica a immaginare la scena ma non tutti potrebbero immaginare che tutto ciò si sia verificato all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Nessuno voleva perdersi una lezione speciale perché a salire in cattedra, ma solo per un giorno, è stato un “professore” sui generis: Checco Zalone.
Il 13 marzo il comico pugliese è entrato nell'Aula Gemelli insieme al produttore dei suoi film, Pietro Valsecchi, amministratore delegato di Taodue, ospite di Aldo Grasso, professore di Storia della radio e della tv dell’ateneo e direttore del Certa. Gli oltre 700 studenti non si sono limitati alla standing ovation ma hanno continuato ad applaudire per minuti interi tanto che alla fine il prof. Grasso ha dovuto riportare un po’ d'ordine perché l'incontro dal titolo "Quel fenomeno di Checco Zalone" potesse iniziare. Sì perché di fenomeno si tratta: una carriera partita quasi per caso a Zelig. Luca Medici, laureato in giurisprudenza, pensava di fare l'avvocato. Poi un giorno si è ritrovato nel locale tempio della comicità targata Gino e Michele, e ha fatto un provino.
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Passare dalla provincia pugliese alla città di Milano non è stato difficile: «In viale Monza erano tutti di Bitonto, mi sentivo a casa» ha scherzato Zalone. Da lì è stato solo un percorso in ascesa, in tv le sue apparizioni segnano i picchi di share e milioni italiani lo riconoscono come "Checco Zalone". Tra gli spettatori però c'era anche Pietro Valsecchi e così è arrivato anche il cinema con tre successi da record. Ogni volta al botteghino Zalone ha battuto solo se stesso, gli altri non hanno mai raggiunto i suoi incassi senza precedenti.
«In “Cado dalle nubi”, te la sei presa con i figli dei drogati, i leghisti e gli omosessuali. “Che bella giornata” si concentra sui immigrazione e religione. Chi devi ancora prendere di mira?» domanda Grasso. La provocazione implica anche un complimento a Zalone che, attraverso la maschera del personaggio ignorante e senza filtri, riesce ad affrontare temi che per altri sono ancora dei tabù.
Si tratta di un successo italiano che non è passato inosservato all'estero «Abbiamo anche venduto i diritti dell’ultimo film e in Francia verrà presto girato un remake di “Sole a catinelle”» ha rivelato Valsecchi, che ha poi concluso: «Quando abbiamo visto che i francesi ridevano, abbiamo capito che avevamo fatto centro».