Ci sono anche quattro docenti dell’Università Cattolica nella Commissione di esperti per le politiche della ricerca 2021-27 istituita dal ministero dell’Università e della Ricerca.
Il professor Federico Rajola, docente di Organizzazione aziendale nella facoltà di Economia dell’Università Cattolica, delegato rettorale al coordinamento, allo sviluppo e alla programmazione dei sistemi informativi di tutto l’Ateneo nonché direttore del Centro di ricerca su Tecnologie, Innovazione e servizi Finanziari (CeTIF), lavorerà fianco a fianco di altri esperti per occuparsi di Industria 4.0, con particolare attenzione all’aspetto della transizione digitale nell’area tematica Informatica, Industria, Aerospazio.
Il professor Vittorio Rossi, docente di Difesa integrata delle colture alla facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali, è stato inserito nell’area Clima, Energia, Mobilità Sostenibile.
Dell’area Cultura umanistica, Creatività, Trasformazioni Sociali, Società dell'Inclusione farà parte il professor Alessandro Rovetta, docente di Storia dell’arte moderna alla facoltà di Lettere e filosofia dell’Ateneo.
Il professor Roberto Zoboli, docente di politiche economiche per le risorse e l’ambiente alla facoltà di Scienze politiche e sociali, delegato del rettore per il coordinamento e la promozione della ricerca scientifica e della sostenibilità, è stato nominato nell’area tematica Sicurezza per i Sistemi Sociali.
Le altre aree in cui si articola la Commissione – che potrà contare sull’apporto scientifico di 85 personalità appartenenti al panorama universitario nazionale – riguardano: Salute; Tecnologie sostenibili, Agroalimentare, Risorse Naturali e Ambientali.
La Commissione opererà a supporto del ministero dell'Università e della Ricerca con l’obiettivo di definire entro il 30 giugno una proposta di Programma nazionale per la Ricerca 2021-2027, allineata temporalmente al prossimo Quadro finanziario pluriennale dell’Unione europea 2021-2027 e alla conseguente durata della programmazione dei Fondi Strutturali (in particolare, Fesr e Fse) e del Programma quadro per la Ricerca e per l’Innovazione (art. 182 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea).