L’alternanza scuola-lavoro, giunta al quarto anno di attivazione per i ragazzi di terza e quarta superiore, si è rilevato uno strumento efficace di orientamento all’università. È quanto rivela uno studio del Centro studi e ricerche sulle politiche della formazione (Ceriform) e Servizio orientamento e tutorato dell’Ateneo, che ha verificato la validità della proposta e il gradimento da parte delle scuole.
La ricerca ha messo, infatti, in evidenza quattro punti di forza: l’importanza del contatto con l’Università in considerazione del valore culturale e, soprattutto, orientativo dell’esperienza svolta (indicata dal 48% delle scuole); il gradimento per l’organizzazione dei percorsi: risulta apprezzata in particolare la progettazione individualizzata dei percorsi, la presenza di un colloquio motivazionale per ciascun ragazzo coinvolto, la personalizzazione e l’attenzione al singolo partecipante (32%); la qualità della proposta: citata con riferimento sia alla competenza dei docenti coinvolti sia alla complessità dell’attività proposta (30%); l’attenzione alla dimensione relazionale: in continuità con l’apprezzamento della personalizzazione sul versante organizzativo, le scuole hanno molto gradito l’attenzione riservata alla singola scuola e al singolo studente in termini di accoglienza, possibilità di confronto e, ancora una volta, personalizzazione della proposta (20%).
Il centro di ricerca Ceriform e il Servizio Orientamento e Tutorato dell’Ateneo hanno curato l’indagine che in particolare ha analizzato i percorsi di Alternanza Scuola-Lavoro attivati presso la sede milanese nell’anno scolastico 2017/2018 attraverso la somministrazione nei mesi di giugno-luglio 2018 di un questionario on-line semi-strutturato alle scuole coinvolte.
Le attività si stanno consolidando ed è cresciuto il numero di scuole e studenti coinvolti rispetto all’anno precedente. Le scuole che hanno aderito al progetto dell’Alternanza Scuola-Lavoro nel 2017/18 sono 53 con 412 studenti. Al 90% la tipologia delle scuole coinvolte è il liceo (classico, scientifico e linguistico). Ventisei di queste sono ubicate nella città di Milano e le restanti 27 sono distribuite prevalentemente nella prima cintura milanese (Monza, Garbagnate, Saronno, Rho, Bussero, Palazzolo, Desio, Melegnano), con alcune eccezioni a Legnano, Busto Arsizio, Gallarate, Varese, Cantù e Lecco.
Sul piano generale, emerge un apprezzamento diffuso circa l’esperienza svolta nel nostro Ateneo come dimostra l’impiego sostanzialmente esclusivo dei livelli positivi della scala. Le scuole affermano di essere molto soddisfatte (70,4%) o soddisfatte (27,3%) dell’organizzazione, della progettazione (65,9%; 34,1%) e della ricaduta formativa sugli studenti (63,6%; 36,4%).
La scelta di co-costruire i percorsi incontra il deciso favore delle scuole. In particolare, ne riconoscono in modo convinto il valore in termini di utilità (68,2% molto soddisfatti; 31,8% soddisfatti), efficacia (61,4%; 34,1%) e, sebbene in maniera meno marcata, sostenibilità (42,2%; 52,3%).
Infine la rilevazione del gradimento degli studenti è praticata nella maggior parte delle scuole (41 su 44) e registra valori significativi: le scuole riferiscono che gli studenti si dicono molto soddisfatti (70,8%) o soddisfatti (26,8%) con un solo giudizio di non piena soddisfazione (2,4%). In 3 scuole su 4 si è già svolto o era in programma al momento della somministrazione del questionario un momento di confronto tra i referenti ASL della scuola e i referenti dell’Ateneo per fare un bilancio del percorso svolto e riprogettare le attività future.
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Nella foto Laura Micoli al terzo anno del liceo scientifico Maria Consolatrice di Milano, in alternanza scuola lavoro presso il Centro di Ateneo per la solidarietà internazionale a gennaio 2018