Con la legge di riforma del Terzo Settore, che stabilisce che solo le associazioni iscritte nel Registro Unico Nazionale del Terzo settore (RUNT) possano accedere ai finanziamenti pubblici, con il diritto di sedere ai tavoli istituzionali per far sentire la loro voce, per la prima volta i pazienti sono entrati di diritto nelle decisioni che riguardano la sostenibilità del sistema sanitario e l’accesso ai nuovi farmaci.
Proprio alla riforma giuridica del Terzo Settore è stata dedicata la quinta edizione del Patient Advocacy Network, che si è svolto il 24 e 25 maggio presso il Centro Congressi dell’Università Cattolica nella Sede di Roma.
“Le associazioni di pazienti appartengono a un settore caratterizzato da una costante e rapida evoluzione normativa e giurisprudenziale, con modifiche importanti sulle agevolazioni fiscali” afferma il professor Americo Cicchetti, Direttore di ALTEMS. “Anche in Italia, con l’avvio ad un programma nazionale di HTA (Health Technology Assessment), si sta finalmente delineando, in maniera istituzionale, il loro coinvolgimento nelle fasi di valutazione e decisione in merito alle tecnologie sanitarie. Questa edizione del ‘Patient Advocacy Network’ vuole, da un lato, essere ‘informativa’ per persone impegnate nella rappresentazione degli interessi dei cittadini nelle decisioni assunte nel settore sanitario, dall’altro, intende offrire competenze spendibili in occasione del coinvolgimento di pazienti nei processi di valutazione e decisione”.
“Accogliamo con favore la Riforma del Terzo Settore” commenta Rita Stara, Vice Presidente di Diabete Forum. “Per la prima volta, il volontariato viene riconosciuto e considerato una risorsa. Da un lato, la programmazione in sanità implica la partecipazione attiva dei rappresentanti dei cittadini. Dall’altro lato, alle associazioni sono richiesti specifici doveri di formazione dei propri membri. Ad esempio, in Emilia-Romagna 40 cittadini sono stati formati da Fe.D.ER (Federazione Diabete Emilia-Romagna) e dalla Regione Emilia-Romagna in modo congiunto. Per far sentire la propria voce ai tavoli istituzionali, servono competenze specifiche. Non solo. Entro il 2 agosto, le associazioni che intendono iscriversi al Registro Unico Nazionale del Terzo settore devono adeguare il proprio statuto a rigidi criteri di trasparenza dei bilanci e di rappresentatività degli organi collegiali”.
“Le associazioni dei pazienti possono giocare un ruolo decisivo nell’intera ‘filiera’ dell’innovazione in sanità” sottolinea Teresa Petrangolini, Direttore del Patient Advocacy Lab (PAL) di ALTEMS. “Nel nuovo scenario che si va delineando, è auspicabile che coloro che svolgono un ruolo di rappresentanza dei pazienti acquisiscano sempre più competenze, tecniche, strumenti e tempistiche per sostenere un dialogo efficace con i decisori sia nazionali che regionali, cioè con i principali attori nella definizione della politica sanitaria”.
“Da sempre AstraZeneca promuove in maniera concreta il ruolo dei pazienti e la loro inclusione nei processi decisionali che riguardano il futuro del sistema salute” conclude Ilaria Piuzzi, Head of external communication and Patient Advocacy di AstraZeneca Italia. “Ecco perché dare continuità a progetti come questo è per noi fondamentale affinché il coinvolgimento dei pazienti diventi autentico e sistematico”.