È un solo caso clinico, ma mostra modi subdoli di manifestarsi della celiachia. Lo ha descritto recentemente, sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Lancet, il professor Vincenzo Di Lazzaro dell’Istituto di Neurologia dell’Università Cattolica di Roma, raccontando di un paziente in cui la presenza di affaticabilità e lieve debolezza agli arti inferiori, causata da una disfunzione del midollo spinale, costituiva l’unico sintomo di questa malattia.
La celiachia è una malattia infiammatoria cronica, che si manifesta in individui geneticamente predisposti, conseguentemente all’ingestione di glutine, sostanza di cui sono ricchi alcuni cereali come frumento, farro, segale, orzo. Normalmente, o almeno così so credeva, le forme più eclatanti di tale disturbo si manifestano in età infantile con disturbi intestinali, vomito, dolori addominali, anemia e problemi nella crescita. Disturbi che regrediscono se si eliminano dalla dieta gli alimenti contenenti glutine. Negli ultimi anni, però, si è scoperto che frequentemente la celiachia si presenta in modo più subdolo: si manifesta in età adulta, con sintomi talora molto lievi, che spesso non interessano affatto il tratto gastrointestinale. In queste forme più lievi, ad esordio tardivo, spesso le complicanze sono a carico del sistema nervoso. Possono infatti manifestarsi disturbi dell’equilibrio, sofferenza dei nervi periferici, epilessia.
E infatti gli esperti della Cattolica si sono imbattuti in un uomo che presentava affaticamento e lieve debolezza alle gambe: si pensava fossero disturbi di diretta causa neurologica, ma l'équipe di esperti ha scoperto che in realtà il paziente soffriva di celiachia, una malattia autoimmune per la quale il sistema immunitario va in tilt e attacca le pareti intestinali. Il sistema immunitario reagisce alla proteina dei cereali, il glutine, che gli fa da innesco. Di solito, quindi, i sintomi, più o meno marcati della celiachia sono intestinali e controllabili da una dieta senza glutine. Ma in alcuni casi la celiachia può dare sintomi neurologici. Così, dopo aver scartato tutte le possibili cause dei sintomi lamentati dall'uomo, gli esperti hanno riscontrato una disfunzione del midollo spinale, un eccesso di anticorpi anti-glutine e carenze vitaminiche. Di qui si è accesa la lampadina: è celiachia!
«La diagnosi di queste forme di celiachia - puntualizza Vincenzo Di Lazzaro - è piuttosto complessa poichè gli esami radiologici come la Rmn del midollo o del cervello risultano completamente normali e bisogna avvalersi prevalentemente della abilità clinica e di esami neurofisiologici, quali i potenziali evocati. Nel caso descritto - continua il neurologo della Cattolica - l’eliminazione del glutine dalla dieta ha fatto regredire i sintomi neurologici e ha migliorato la funzionalità del midollo spinale indagata con i potenziali evocati. È importante inoltre sottolineare - conclude - che spesso questi disturbi possono migliorare e regredire del tutto con misure dietetiche, pertanto una diagnosi tempestiva e corretta delle complicanze neurologiche della celiachia si traduce in un beneficio concreto per il paziente. Infatti, non appena il paziente ha iniziato una dieta senza glutine i suoi sintomi sono scomparsi».