È diventato famoso grazie all’uso che ne hanno fatto star dello spettacolo e giornalisti di primo piano. Ma ora è uno strumento che si rivela più potente dello stesso Facebook, rispetto al quale appare più discreto e funzionale alle connessioni interplanetarie. A Twitter, piattaforma di microblogging in grande ascesa in Italia (al momento gli account stimati sono 2.4 milioni) e dalle potenzialità non ancora del tutto esplorate hanno dedicato un lavoro di ricerca gli studenti del master in Media Relation e Comunicazione d'Impresa dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano 2011-2012, nell'ambito del Project Work di "Prima Comunicazione", su stimolo e con il supporto della direttrice responsabile della testata, Alessandra Ravetta. Lo studio intendeva comprendere le diverse modalità d'utilizzo della piattaforma, creata da Jack Dorsey, da parte dei giornalisti, italiani e non. Neofiti, antesignani, o vere superstar di Twitter: ce n'è davvero per tutti i gusti.

Nella prima parte del lavoro, gli studenti del master hanno monitorato la piattaforma, in modo da poter individuare personaggi mediatici tra i più influenti da tenere d'occhio. L'intento era di individuare un osservatorio privilegiato di un mondo così complesso, articolato e composto da professionisti poliedrici. L’indagine, di conseguenza, si è concentrata su figure professionali appartenenti ad ambiti e settori lavorativi diversi, con particolare attenzione anche ai ruoli ricoperti all'interno delle rispettive strutture. In questo senso, sono finiti nella rete del master i direttori Ferruccio De Bortoli (Corriere della Sera), Ezio Mauro (La Repubblica), Mario Calabresi (La Stampa ) e Giorgio Mulè (unico direttore di un settimanale: Panorama). Ma anche alcune delle penne più prestigiose dei giornali da loro diretti, Gianni Riotta (La Stampa) e Beppe Severgnini (Corriere della Sera), lo sportivo Ivan Zazzaroni (Radio Deejay, Rai-Domenica Sportiva, GQ), la “televisiva” Daria Bignardi (conduttrice de Le Invasioni Barbariche su La7) e due giornalisti internazionali, il vincitore di due Premi Pulitzer, l'americano Nicholas Kristof (Washington Post) e la britannica Christiane Amanpour (Abc), una delle cento donne più influenti del mondo, secondo la rivista Forbes. La scelta di quest'ultimi, in particolare, oltre a essere dettata dalla volontà di volgere lo sguardo oltre i confini nazionali, si deve anche alla presenza nella classe del master di due studentesse americane che hanno favorito, in questo modo, lo scambio di riflessioni sulle diverse modalità di utilizzo tra giornalisti internazionali.

A partire da qui gli studenti hanno strutturato l'analisi secondo due direttrici: un elemento quantitativo (quanto scrivono e con quale periodicità aggiornano l'account) e uno qualitativo (di cosa si occupano). Contestualmente hanno osservato la propensione all'interazione (risposte e retweet) e l'utilizzo della piattaforma per finalità di promozione professionale. Il monitoraggio è durato dal 1° dicembre al 6 febbraio, periodo nel quale hanno assistito in diretta al proliferare di account Twitter da parte di giornalisti e personaggi, più o meno celebri, di ogni ambito e settore. Ecco i risultati dell'indagine.

Ferruccio De Bortoli
@DeBortoliF

avatar De BortoliIl direttore del Corriere della Sera scrive su Twitter mediamente 2/3 volte al giorno (174 in totale nel periodo tra dicembre e febbraio), non rilancia quasi mai pezzi apparsi nel suo o in altri giornali e fa un uso ridotto dei retweet (solo 27 nel lasso di tempo monitorato). Scarse sono anche le risposte (31) ai suoi followers (51.481 ad inizi febbraio). A chi gli fa notare questo aspetto scrive: «Cerco di farlo sempre, se qualche volta non riesco le mie scuse fdb». La trascrizione delle domande poste, la firma finale appuntata, la scrittura dallo stile formale ma semplice e chiaro, lo descrivono come un giornalista tradizionale, figlio della carta stampata che si adatta ai tempi e a “questa piazza disordinatamente bella”, come lui stesso definisce Twitter per sottolineare la poliedricità dei contenuti trattati dai followers. Il suo è dunque un approccio al mezzo virtuale più di tipo critico-speculativo, che di dibattito. Affronta argomenti abbastanza diversi tra loro, legati perlopiù alla politica e all’economia nazionale ed estera, sottolineandone gli aspetti cruciali e meno ovvi e i punti critici. Più che un’esposizione dei fatti, opera un esame critico moderato e mai sopra le righe. Un metodo sicuramente dettato dalla sua carica professionale di rilievo: sono infatti assenti riferimenti alla vita privata o aspetti che ricordino il suo ruolo di direttore. E anche, forse, da una certa maniera tradizionale di fare giornalismo, in cui forma e contenuto combaciano all’insegna della moderazione.

Ezio Mauro
@eziomauro
avatar ezio mauro

Il direttore di Repubblica è uno degli ultimi “acquisti” della piattaforma social. Il suo approccio è avvenuto prima con circospezione, poi con sempre maggior dimestichezza. Nel periodo di monitoraggio, ha tweettato 329 volte (a una media di quasi 5 interventi al giorno), concentrandosi su temi tratti dall'attualità, in particolar modo politica ed economica. Seguendo il suo profilo, è possibile conoscere in tempo reale il punto di vista sui fatti del giorno, nonché i principali approfondimenti pubblicati su Repubblica.it. Mauro, infatti, fa largo utilizzo di Twitter per promuovere la testata on-line, attraverso la pubblicazione di link, o mediante il Re-tweet degli interventi effettuati dalla sua redazione sugli account Repubblica.it e Repubblica Sera. 118 complessivamente gli interventi re-tweettati quasi sempre nei confronti delle stesse persone, tra cui Roberto Saviano, Stefano Bartezzaghi (giornalista e scrittore italiano) e della testata LaVoce.info. Solo 22, invece, le interazioni con i followers, solo 2 i commenti in cui ci sono stati riferimenti alla vita privata o comunque extra-lavorativa.

Mario Calabresi
@mariocalabresi
avatar calabresi

Direttore de La Stampa, inviato speciale durante gli attentati alle Torri gemelle a New York, ha raccontato anche le elezioni presidenziali americane del 2008 ed è stato caporedattore centrale vicario e scrittore. Il suo account rivela una grande attenzione ai temi dell’attualità (63 tweets). I commenti sono spesso considerazioni su fatti e persone (l’operato del Presidente Napolitano, l’omicidio di Zhou e Joy, la scomparsa di Carlo Fruttero e Oscar Luigi Scalfaro) e non mancano commenti in diretta di eventi politici e televisivi. Particolare attenzione Calabresi ha rivolto ad un'intervista a Monti, ospite di Che tempo che fa, trasmissione in cui il collega Gramellini è opinionista fisso. Proprio l'editorialista, estraneo per puntiglio dal mondo di Twitter, è oggetto di uno scambio di battute scherzose con Severgnini. 9 i tweets sulla vita privata o riflessioni personali sul cambiamento avuto con il tempo della fotografia. Interessante l’attività promozionale del quotidiano (25 tweets), per la quale solleva dibattiti con i lettori (41 interazioni e 17 retweets). Lancia solo 2 tweets al giorno in media, ma vanta 28.183 followers.

Giorgio Mulè
@giorgiomule

avatar mulèIl direttore di Panorama è tra gli addicted di ultima generazione. Viaggia ad una media di 7 interventi quotidiani (in tutto 489) e non c'è giorno in cui non acceda all'account. Seguendo il suo profilo, si intuisce subito un utilizzo vivace e ad ampio spettro delle funzionalità della piattaforma, di cui si serve per commentare argomenti di attualità politica ed economica (in primo piano: spread, banche, pensioni, liberalizzazioni, scioperi), cronaca (in particolare il naufragio della Costa Concordia all'Isola del Giglio), ma anche costume e società (su tutti le polemiche legate al Festival di Sanremo). Molti i retweet (88), moltissime le interazioni (231), a segnalare un atteggiamento paziente e molto disponibile nei confronti dei followers. Il tono degli interventi spazia dal serioso al sarcastico, con diversi commenti ironici (in tutto 71) rivolti al mondo della politica e del giornalismo. Nella sua intensa attività twitteriana, c'è spazio anche per la promozione professionale dei link tratti da Panorama.it (70: più di uno al giorno), nonché per vita privata (98) e sport (dai quali si evince una malcelata passione per la Lazio).

Gianni Riotta
@riotta

avatar riottaGiornalista de La Stampa e scrittore, è stato corrispondente da New York del Corriere della Sera, professore a Princeton di cultura italiana e comunicazione digitale, collaboratore di testate internazionali e direttore del TG1 e de Il Sole 24 Ore. 90 dei suoi tweets rispecchiano il suo essere molto eclettico. Un’international voice. Sul suo account lancia le notizie più rilevanti dell’attualità italiana e mondiale, lasciando riflettere. Tra i temi principali: il debito pubblico greco, gli interventi di Merkel e Sarkozy, la guerra in Siria, l'attività di Obama e del governo americano, i problemi di politica economica italiana, le Riforme del Governo Monti, i media e la cultura digitale, il pensiero etico, il caso Fiat, le evasioni fiscali, ma anche il football americano, l’energia, Equitalia e gli accadimenti legati alla tragedia della Costa Concordia. Ha 58.500 followers. Usa twitter per questioni personali e come mezzo di promozione professionale interagendo con colleghi (Federico Fubini, Barbara Carfagna e Fabrizio Goria), attraverso link di rassegna stampa o hashtags. E’ molto attivo: in media 10 tweets e 5 retweets al giorno.

Beppe Severgnini
@beppesevergnini

avatar SevergniniTwitter all’insegna dell’autenticità per Beppe Severgnini, giornalista del Corriere della sera. Da usuale utente del social network, ai primi di febbraio conta 183.199 followers, e nel periodo da noi monitorato ha twittato 256 volte (con una media di 3-4 tweet al giorno), con 104 interazioni e 22 retweet. Per la sua scrittura breve ma efficace e dai contenuti vari (politica italiana ed estera, satira, sport, cinema, vita privata), Severgnini è tra i giornalisti italiani più in vista su Twitter e convinto sostenitore del mezzo, che considera un luogo del confronto diretto, anche con i suoi lettori. Dal suo account traspare un’ammirazione per il carattere icastico, immediato a cui costringono gli spazi stringati del mezzo, segno della spontaneità di chi vuole esprimere individualmente una propria opinione. Caratteristiche che l’ufficio-stampa di una celebrità (politica, culturale, del mondo dello spettacolo) non ammetterebbe, ma che cercherebbe assolutamente di controllare. Di qui l’invito a Roberto Saviano, ad esempio, a non correggere gli eventuali errori ortografici, non perché espressione di ignoranza, ma di autenticità. Twittare significa allora intingere la penna nelle proprie conoscenze, nella propria professionalità, nel vissuto. Lo stesso Severgnini utilizza il carattere conciso richiesto dal mezzo per evidenziare alcuni aspetti della vita quotidiana, politica, economica e sociale e porli al lettore in chiave ironica e satirica, a tratti farsesca e ridanciana. Si avvicina pertanto a quel genere letterario della facezia, di cui si sono avvalsi intellettuali e poeti come Catullo, Marziale, Poliziano, Voltaire e Flaiano, che secondo lui incarnerebbero al meglio oggi il ruolo dell'utente ideale di Twitter. Un esercizio nuovo e antichissimo insomma che abitua alla sintesi efficace.

Ivan Zazzaroni
@Zazzaroni

avatar ZazzaroniIl conduttore di Deejay Football Club su RadioDeejay, ospite fisso della Domenica Sportiva e di Ballando con le Stelle in Rai, ha un rapporto molto confidenziale e diretto con Twitter. Il tono è quasi sempre scanzonato, sarcastico e, talvolta, senza troppi fronzoli o convenevoli. Da giornalista sportivo calciofilo (è stato anche direttore del Guerin Sportivo), un buon 60% dei suoi 7 tweet di media giornalieri (469 in 68 giorni), è dedicato ad argomenti di attualità calcistica. Ma nel suo profilo si registrano non poche digressioni. Zazzaroni, infatti, concede ampio spazio alla vita priv ata, offrendo spaccati di viaggi, trasferimenti, quotidianità e anche fuori onda dei programmi ai quali partecipa. Sul finire di gennaio, ha cominciato ad inserire a cadenza giornaliera aforismi, battute e frasi celebri, ad arricchire un account sempre molto attivo. Account nel quale trovano posto anche interventi di promozione professionale (56), dedicati a link del suo blog su GQ, scalette e ospiti dei programma su Deejay e in Rai. Da segnalare, infine, la poca interazione, rappresentata dagli appena 7 Re-Tweet e 17 risposte ai followers. Oltre ad una non trascurabile attenzione per l'attualità politica ed economica che commenta con il solito tono sarcastico e ironico.

Daria Bignardi
@dariabig

avatar daria bignardiLa conduttrice de Le Invasioni Barbariche si definisce una neofita di Twitter (è iscritta solo dal 24 ottobre 2011) e sul suo profilo ha ringraziato pubblicamente il marito Luca Sofri (giornalista e conduttore radiofonico, fondatore de Il Post, testata giornalistica on-line) per averle fatto conoscere lo strumento di cui ha una gestione molto particolare. A differenza degli altri giornalisti monitorati, infatti, in molti casi predilige l'inserimento di foto, anche personali (36: molte tratte da viaggi a New York e in India), ai commenti. Pochi i retweet (20) e quasi sempre nei confronti degli stessi account (Il Post, Ezio Mauro, Roberto Saviano, Mario Calabresi, Jovanotti), 81 le interazioni e solo nei confronti di conoscenti (il già citato Luca Sofri, i cantanti Fiorella Mannoia e Cesare Cremonini, i politici Giuliano Pisapia). Non mancano interventi di promozione professionale, dedicati al suo programma su La7 e a link del blog curato su Vanity Fair. Tra i principali temi trattati: il sostegno a Enrico Mentana, nel periodo delle dimissioni da direttore della testata giornalistica de La7, il commiato a Giorgio Bocca, la censura Rai nei confronti della parola profilattico.

Nicholas Kristof
@NickKristof
 

avatar KristofEditorialista del New York Times, nonché primo blogger sul sito online del giornale, Nicholas Kristof è un precursore del giornalismo digitale. Da anni corrispondente in Medio Oriente e Asia, si può definirlo un giornalista morale. L’uso continuo e tempestivo che fa di Twitter lo consegna subito all’immagine del giornalista errante in Paesi lontani dall’immaginario occidentale: la condizione delle donne, i diritti dei più deboli e i crimini contro l’umanità sono tra le tematiche che Kristof più affronta e che rilancia ai suoi followers. Nel tentativo di interagire, informare e smuoverne la sensibilità, incoraggia i suoi lettori, specie i giovani, alla comunicazione e al coinvolgimento, al confronto e al dialogo a più voci. Twitter è per Kristof uno strumento informale, di cui il giornalista (e forse il corrispondente più di ogni altro) deve sfruttare appieno le potenzialità non solo per insegnare, ma anche per imparare e da cui trarre informazioni e idee da utilizzare negli articoli. Quello che Kristof avvia su Twitter è quindi un giornalismo partecipativo: sono 1.227.971 i followers ai primi di febbraio, e 483 i tweet scritti in circa due mesi ( 7 in media al giorno ), 137 i retweet e frequenti sono i link ad articoli e risposte ai suoi lettori.

Christiane Amanpour
@camanpour
 

avatar AmanpourGiornalista britannica, è stata conduttrice televisiva di un talk show politico sulla ABC, dal titolo This week, vanta esperienze importanti come corrispondente internazionale della CNN. La politica estera è la sua passione. Usa Twitter principalmente come mezzo di promozione professionale (43 tweets), attraverso articoli e speciali e interazioni con il suo pubblico, al quale chiede pareri sulle comparse, gli ospiti e gli argomenti d’interesse. Il social media rappresenta per lei uno strumento di divulgazione e discussione su argomenti importanti (50 tweets), quali i diritti delle donne, i rapporti tra Siria e Iran, i co nflitti bellici e politici, il governo americano e la politica interna. Tra i suoi tweet, si segnala anche l'anticipazione dei contenuti delle interviste a personaggi politici di rilievo, come Mubarak o Gheddafi. La Amanpour ha un utilizzo incostante di Twitter, non vi accede quotidianamente, anche se in alcuni giorni può fare anche 10 tweets. Non usa retwittare o rispondere ai tweets. Non tratta argomenti di vita privata. Vanta un buon numero di followers: 261,443, dimostrando di essere una rilevante influencer nel mondo.

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