Cari Colleghi, personale e studenti della Sede di Roma e del Policlinico Universitario A. Gemelli,

desidero, in poche parole come le circostanze impongono in questo tempo che ci costringe a comunicazioni essenziali e autentiche, esprimerVi tutta la vicinanza, l’ammirazione, la solidarietà mia e dell’intero Ateneo per quanto state facendo.

Scrivo da Milano, dalle terre della prima manifestazione dell’epidemia nel nostro Paese; da una città deserta, provata e smarrita, ma determinata a fare tutto quanto necessario per resistere e vincere, accettando limitazioni e sacrifici con straordinaria forza d’animo.
Scrivo al termine della terza settimana di misure che hanno sconvolto la didattica dell’Ateneo, imponendoci di individuare e attuare in tempi brevissimi soluzioni e modalità nuove, di affrontare e risolvere problemi inaspettati, richiedendo uno sforzo enorme.

Il contributo della nostra Facoltà di Medicina e Chirurgia in questa dura temperie è stato ed è ammirevole: l’apporto di conoscenze, competenze e diffusione di corrette informazioni che tanti dei nostri docenti stanno dando ogni giorno è decisivo, ed è l’ennesima dimostrazione dell’unicità del valore e del ruolo della nostra scuola medica cattolica. Siete motivo di orgoglio per tutti noi.

So, però, che ancora di più vi verrà richiesto sul fronte dell’assistenza. La destinazione del complesso Columbus a luogo specializzato per la cura di persone affette da Covid19 vi schiera nella prima linea del fronte. E’ un riconoscimento esplicito della qualità delle cure che il Policlinico ha da sempre erogato, della competenza ed efficienza dell’apparato manageriale e organizzativo, e soprattutto è una conferma, l’ennesima, della incomparabile funzione sociale e di servizio che il Policlinico assolve, facendosi trovare pronto quando viene richiesto il suo contributo.

Avrei voluto essere con Voi, in questa giornata di apertura che non prevede celebrazioni e tagli di nastri. E’ un’azione di risposta a una terribile emergenza, e sappiamo che farvi fronte richiederà a tutti, medici e personale sanitario per primi, enorme impegno e grandi sacrifici. Non posso raggiungervi, ma io e tutto l’Ateneo siamo con Voi in questo impegno, perché soprattutto in persone come Voi possiamo sperare per superare questo momento.

Permettemi di concludere con uno speciale pensiero ai più giovani, ai medici e agli infermieri che ancora pochi mesi o settimane fa erano nostri studenti nei corsi di laurea, o ancora lo sono nelle scuole di specializzazione. La gratitudine nei loro confronti è ancora più intensa e l’incoraggiamento carico, oltre che di ammirazione, di affetto.

L’Università Cattolica del Sacro Cuore è orgogliosa di tutti voi.

Franco Anelli