Piacenza e la sua facoltà di Economia e Giurisprudenza confermano la propria vocazione internazionale ospitando presidi, docenti e dirigenti di diverse business schools aderenti al consorzio delle più importanti Business school internazionali, di cui Piacenza fa parte con il programma di Doppia laurea, Double Degree.
L’obiettivo del meeting è stato duplice, come spiega la professoressa Laura Zoni, direttore del Programma di Double Degree in International Management: «Innanzitutto ha rappresentato un’importante occasione di coordinamento tra i vari partner, al fine di offrire agli studenti un programma che non sia la somma delle attività svolte da ciascuno, ma il risultato di una visione integrata. E poi è stato un momento per ragionare sulla definizione delle future linee di sviluppo, che implicano valutazione dei contenuti da introdurre nei corsi impartiti dalle varie università e riflessioni sull’allargamento del network».
Un meeting che, tornato a Piacenza dopo cinque anni, ha coinvolto 50 persone in tutto, provenienti da Stati Uniti, Messico, Regno Unito, Francia, Germania, Spagna e Irlanda, tutte mete del Double Degree. Per gli ospiti è stata anche l’occasione di visitare la città, in particolare Palazzo Farnese, dove si è tenuta la serata finale. «Anche quest’anno i nostri ospiti sono rimasti colpiti dall’organizzazione del nostro campus ed estasiati dalla bellezza e dalla storia dei monumenti della nostra città. Siamo molto cambiati rispetto a cinque anni fa, quando abbiamo dato il via all’iniziativa – ha aggiunto la Zoni – ora, innanzitutto, c’è un maggiore scambio di studenti tra una Facoltà e l’altra, mediamente sono circa 60-70 all’anno. Questo grazie alle tante offerte e ai corsi, il Mim e il Double Degree, che hanno assicurato una crescente attrattività. Inoltre, ci sono molte più attività e progetti di ricerca. Tra le novità in corso c’è quello sul vino, un’eccellenza italiana da valorizzare, con i partner francesi, messicani e spagnoli. Poi la responsabilità sociale d’impresa e l’imprenditorialità».
«La nostra facoltà e la città di Piacenza sono di piccole dimensioni, ma non hanno nulla da invidiare a molte delle più importanti business school internazionali del network Ipbs – sottolinea Zoni –. Siamo orgogliosi di questo fatto, che mi spinge a dire We can do it: possiamo pensarci e dobbiamo guardarci da un nuovo punto di vista, essere orgogliosi di quello che siamo e che possiamo diventare. Il double degree ed altre esperienze di formazione implementate alla Cattolica di Piacenza hanno assicurato una forte spinta internazionale al campus universitario ma anche alla città, grazie alla presenza sul territorio di studenti (oltre 150 all’anno) e di docenti che provengono da nazioni di tutto il mondo e con i nostri studenti italiani (oltre 250 nel 2014) che vivono un’esperienza all’estero».
Altri indicatori che attestano il grado di internazionalizzazione del Campus piacentino sono la presenza di dottorandi stranieri (una decina ogni anno), i gruppi di visiting (Piacenza nell’a.a. 2014/15 ha accolto delegazioni di università straniere complessivamente per circa 100 persone, tra docenti, studenti e referenti amministrativi), alcuni insegnamenti affidati a qualificati visiting professor.
Un esempio su tutti? La storia di Jana Böing, 19 anni, arrivata quest’anno dalla Germania. Dal 28 agosto è a Piacenza, per studiare Economia a Piacenza. «Ho scelto il Double Degree, perché mi piacciono i vantaggi di questo progetto – spiega Jana –: al primo posto sicuramente la possibilità di studiare per due anni all’estero: non si impara solo la lingua meglio, ma anche a vivere da sola in un paese diverso è una grande opportunità. C’erano naturalmente tante paesi che cooperano con la ESB Reutlingen come possibili partner del network. Ma ho deciso l’Università di Piacenza, perché sono stata per 8 mesi l’anno scorso in Italia. Mi piace da sempre la lingua, il paese, la gente - e devo essere onesta: il cibo. Non è stato difficile per me decidere di iscrivermi a Piacenza. Ed eccomi qui».
Jana è soddisfatta della sua scelta. «Mi trovo davvero molto bene. Certo, l’Università non è facile per me, perché ho appena iniziato di studiare e inoltre tutto in un’altra lingua. Ma ci sono tante persone che ti aiutano e ti supportano. È bello incontrare e conoscere nuove persone e in più, incontrare tutti gli studenti degli altri paesi – opportunità offerta solo dal programma del Double Degree. Oltre a ciò essere laureata nel Double Degree mi porterà vantaggi competitivi per la mia professione futura: ho la possibilità di lavorare in due paesi, magari per un’azienda che collabora con Germania. Anzi penso di avere un vantaggio nel futuro, perché lo studio di Management Internazionale è unico e offre un modo di studiare diverso: studiare come un’avventura».