di Stefano Galimberti e Lorenzo Giarelli
È da poco tornato in tv con una serie di sei puntante per spiegare da vicino la trasformazione della nostra società in rapporto all’islam. E, nelle aule dell’Università Cattolica, ne ha parlato con gli studenti del master Ideazione e produzione per la Tv, il cinema e i media digitali (Ipm).
Un reportage di quelli «come si faceva una volta», quello di Gad Lerner, «perché il mio lavoro parte ancora da una biro e un taccuino, prima ancora delle immagini e delle tecniche di montaggio» ha affermato. Si chiama “Islam, Italia” ed è un lavoro corposo, che ha lo ha portato a viaggiare per il mondo – Qatar, Nigeria, Turchia, Francia – per arrivare a capire da vicino gli aspetti dell’islam che riguardano l’Italia.
«Il titolo del programma – ricorda Lerner – è un riferimento a un mio vecchio programma che si chiamava “Milano, Italia”, realizzato quando fare inchieste sul Nord era una novità assoluta, in controtendenza ai mille lavori che si facevano sul Sud Italia». «Oggi, allo stesso modo – continua il giornalista – c’è bisogno di un’analisi simile, spostando l’attenzione su come è cambiata la nostra società».
Per Gad Lerner c’è stata poi una difficoltà in più: «Quando ho iniziato a lavorare per realizzare “Islam, Italia” ho pensato che dovevamo essere curiosi e presentare risultati inaspettati. Partivo circondato dai pregiudizi: “L’ebreo che vuole occuparsi di musulmani? Non è il caso”. Ma ero anche “l’amico dei musulmani sempre politically correct”, perché nei miei talk show avevo polemizzato con gli ultras della Lega o i fan di Oriana Fallaci. Ecco, dovevo spiazzare tutti raccontando una realtà diversa da quella che ognuno di noi si immagina per colpa della nostra pigrizia».
Tra gli argomenti delle sei puntate, Lerner ha evidenziato due temi in particolare: «Volevo mostrare con forza l’enorme contraddizione tra il capitalismo sfrenato, aperto alla finanza globale, di un Paese come il Qatar e il suo oscurantismo culturale, che coincide con una legge religiosa molto ferrea in certi aspetti: è la contraddizione tra una bella Ferrari fiammante e una donna con il velo integrale lì accanto».
Oltre al Qatar, c’è un altro Paese cruciale nell’indagine di Gad Lerner: «La Nigeria, con il suo enorme boom demografico, è fondamentale per capire alcune dinamiche sociali». «Alcuni rapporti – ha spiegato Lerner – dicono che da qui al 2050 la Nigeria passerà dagli attuali 180 milioni di abitanti a circa mezzo miliardo di residenti».
Per un Paese che non riesce a sfruttare le proprie risorse petrolifere e naturali potrebbe essere una pericolosa condanna. «Ho chiesto ad una dottoressa che si occupa di controllo della natalità per l’Onu perché in certi Paesi, come la Nigeria, si fanno ancora 7-8 figli per donna e, oltre alla vecchia ragione per cui i figli dovranno aiutare i padri a mantenere la famiglia, c’è anche un motivo religioso: un figlio, comunque, è un dono di Dio».
In risposta alle nostre domande, poi, Gad Lerner ha commentato l’impatto e le motivazioni sottostanti alle politiche protezioniste annunciate da Trump. Per questo è necessario far passare un messaggio innovativo e informato sul tema Islam e integrazione.