«Non abbiate timore. Esiste la possibilità di un futuro nel settore dell’editoria. Il mondo del lavoro ha bisogno di persone con una preparazione umanistica, persone che sappiano costruire ponti tra diversi significati e questa è una peculiarità nostra, di noi laureati in lettere». Vittorio Ravaioli, e-commerce manager e responsabile di LibreriaRizzoli.it, arrivato a occupare una posizione di rilievo nel mercato editoriale digitale dopo una laurea in Lettere conseguita proprio in ateneo, ha voluto iniziare la sua lezione per gli studenti del corso di Marketing del prodotto editoriale del professor Alessandro Cunietti sfatando un luogo comune tra i più diffusi. «Il mio primo giorno in università lo ricordo molto bene. A sostituire il docente di letteratura italiana venne il giurista Schlesinger, che iniziò la lezione dicendo “saluto i disoccupati del duemila”». Probabilmente era solo una battuta, ma certo, per guadagnarsi una posizione nell’editoria di oggi occorre essere curiosi ma soprattutto aggiornati su una materia che proprio in questi anni sta vivendo una fase di enorme trasformazione.
Come ha spiegato Ravaioli, in Italia il mercato editoriale, che ha un valore complessivo di 3,3 miliardi di euro, è occupato al momento dagli e-book solo per il 3,3%; ma questo non vuol dire che la situazione non possa cambiare anche in tempi molto rapidi. «Il tasso di crescita della vendita di tablet è quadruplicato nel giro di un anno e allora è necessario rendersi conto che tablet e smartphone costituiscono il mercato del presente e del futuro». Sulla libreria digitale Rizzoli.it sono complessivamente disponibili, in un catalogo multieditore, 350 mila titoli, in cui digitale e cartaceo convivono ancora pacificamente. La distribuzione degli ebook è per adesso relativamente contenuta, ma ci sono già state iniziative di grande successo: i 75 gialli di Simenon pubblicati da Adelphi che hanno come protagonista il celeberrimo commissario Maigret – tutti titoli molto famosi e conosciuti nella versione del libro tradizionale – sono stati messi in vendita in ebook a blocchi di cinque e a un prezzo molto concorrenziale, 19,99 € ogni blocco: il successo è stato strepitoso ed è diventata in breve tempo la serie più venduta in Europa.
Il formato digitale in molti casi ridà vita a libri già conosciuti e magari dimenticati. I lettori rispondono bene, purché l’offerta sia chiara e di qualità: la domanda secondo Ravaioli è sempre la stessa: «Quello che chiede per il digitale così come per il tradizionale è “dimmi perché dovrei leggere quello che mi proponi”, e se l’offerta è valida e chiara il lettore reagisce sempre bene. L’importante è essere attenti e reattivi rispetto alla domanda, e mantenere le promesse». Per questo è fondamentale essere presenti in tutti i canali di comunicazione, come i social media, che oggi costituiscono un canale privilegiato per promuovere i libri. «L’ultimo libro che ho letto - ha testimoniato una studentessa - l’ho comprato perché su twitter ne ho letto pareri positivi e a mia volta lo segnalerò ad altri lettori attraverso i social network».
D’atra parte, di fronte a un pubblico di studenti di vent’anni ancora sorprendentemente molto affezionati alla carta, Ravaioli ha smentito un altro luogo comune: «Non è assolutamente vero che il libro digitale è un antagonista di quello tradizionale. Uno aiuta l’altro e sono sempre più numerose le persone che ritornano alla lettura proprio grazie al nuovo formato, più accessibile e più economico. Non è in atto un conflitto tra queste due realtà ed è importante non partire prevenuti, ma farsi un’idea attraverso la conoscenza diretta dei fenomeni in atto». Il consiglio, insomma, è sempre lo stesso: «Siate curiosi, anche come lettori».