È stata affollatissima la 15esima edizione del Career Day Cattolica, l’evento dedicato a studenti, laureandi, laureati e giovani professionisti che si è tenuto il 21 aprile a Piacenza. Interessanti opportunità di formazione e incontro con le aziende, per una giornata interamente dedicata al mondo del lavoro.
La ricca giornata di iniziative del CareerDay è iniziata alle 9.30: nell'area stand brand di prestigio di tutti i principali settori professionali, si sono messi a disposizione dei ragazzi per raccogliere curriculum vitae ed effettuare un primo colloquio conoscitivo.
Il Career Day Cattolica è stata anche un'ottima occasione per tutti coloro che sono interessati al futuro professionale nel mondo dell'agroalimentare grazie alla quarta edizione di AgriCulture.
La giornata si è chiusa con l’intervista del giornalista Fulvio Giuliani di RTL 102.5 ai giocatori della nazionale italiana di rugby Mauro Bergamasco (nella foto), Giovanbattista Venditti e il pilone delle Zebre Andrea Lovotti sulle dinamiche di gestione di una squadra.
«Ho iniziato a giocare a 5 anni ed oggi ne 36 - ha detto Bergamasco -. La prima cosa che ho imparato è la capacità di stare insieme agli altri e di lavorare con gli altri. In campo hai sempre due possibilità: o reagire o soccombere. La palla ovale non ha un rimbalzo predefinito, non sai mai che strada prenderà. Proprio come succede nella vita: per questo occorre vedere che direzione prendere e da lì definire gli obiettivi, insieme, agendo come gruppo, un gruppo che esprime una forza e un’energia ampiamente superiore a quella della somma dei singoli».
Secondo il pilone Andrea Lovato «conta tanto lo spirito con cui si affronta la mischia: saper indirizzare la forza e trasformare la rabbia in agonismo è il punto di partenza per partire con il piede giusto».
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Giovanbattista Venditti, ala veloce della nazionale parla di «tanto lavoro, sacrificio, formazione, ma anche di divertimento ed entusiasmo. Tutti ingredienti che insieme diventano formula vincente, perché si uniscono in un gioco di squadra dove sai che non sarai mai da solo». «E poi, anzi forse prima di tutto, c’è il rispetto: rispetto per noi stessi, per i compagni, per l’avversario, per l’arbitro. Nessuno festeggia troppo dopo una meta. Testa bassa e si riparte. Perché tutti quelli che sono in campo hanno lavorato molto per essere lì, stanno dando il massimo e nessuno deve sentirsi umiliato».
La professoressa Franca Cantoni chiude con un acrostico, sottolineando il legame tra lo sport e l’organizzazione aziendale, molto evidente quando si parla di rugby.
R, come regole e ruoli (in campo così come in azienda, sono da rispettare e da valorizzare, perché tutto funzioni al meglio e le responsabilità siano adeguatamente
distribuite); U come Unione, come muoversi all’unisono; G come gruppo, ma anche come Go Forward, l’andare oltre il sostenersi davanti alle inevitabili difficoltà; B come back up, inteso come sostegno di una squadra che è più della somma di tutti i ruoli; e, infine, Y come yard, da conquistare, raggiungere e superare insieme
Durante la giornata, presso il Training Point, i giovani hanno potuto usufruire dei varie opportunità:
- Servizio di cv check (per il controllo del curriculum vitae, anche in inglese)
- Simulazione di colloquio individuale (in italiano e in inglese)
- Assessment Center (simulazione di colloqui di gruppo)
- Career Coaching (in gruppo)
- Laboratorio di bilancio di competenze (test psicoattitudinali di selezione)
- Shape your job (colloquio motivazionale e di orientamento professionale)
- Cosa vuol dire “essere manager”, quali competenze, quali skills (workshop per il potenziamento delle competenze utili alla carriera manageriale tenuto dal Presidente di Federmanager, Giacomo Bridelli)