di Massimo Marassi *
A quarant’anni dalla morte di Jacques Maritain (1882-1973) il dipartimento di Filosofia, in collaborazione con l’Istituto Internazionale Jacques Maritain, organizza un convegno di respiro internazionale dal titolo Verità e bellezza in Jacques Maritain (Cripta aula magna - 9 e 10 dicembre 2013, largo Gemelli 1 - Milano).
La giornata di lunedì 9 dicembre si concentrerà sulla rivisitazione della valenza e dell’attualità filosofica della proposta di Maritain. Com’è noto, all’interno delle molteplici e diverse riprese del tomismo nel Novecento, Maritain è sicuramente il filosofo che in misura più spiccata ha cercato di coniugare il senso autentico della ricerca filosofica di Tommaso con le istanze che gli provenivano dal ricco dibattito francese, in particolare dall’influenza esercitata non solo su di lui ma sull’intero mondo culturale del periodo, da Henri Bergson.
È proprio in un’opera risalente agli anni ’30, Distinguere per unire. I gradi del sapere, che recentemente Morcelliana ha voluto ripubblicare insieme a una profonda introduzione di Vittorio Possenti, che Maritain approfondisce in modo assolutamente personale la teoria della conoscenza. Per lui, si declina sul versante della sapienza metafisica esercitata tramite la ragione, seguita poi da una sapienza teologica garantita dalla fede e culminante, infine, nella sapienza mistica, in cui alla fede si aggiungono i doni soprannaturali dello spirito.
Un’apertura filosofica di ampio respiro segue con precisione meticolosa questa distinzione dei gradi del sapere, con l’unico intento di portare a unità il modo con cui l’uomo si rapporta alle realtà naturali e soprannaturali. Sulla base di questo realismo, in cui la dimensione soggettiva è in relazione con l’aspetto sostanziale della realtà, Maritain prende posizione anche su altri versanti filosofici più legati all’attualità e all’aspetto etico, storico-sociale e politico: a tutti è nota in tal senso l’incidenza di Umanesimo Integrale, de Il Contadino della Garonna e de L’Uomo e lo Stato.
Senza sottovalutare l’influsso che ha avuto su Maritain la moglie Raissa, proprio sul piano mistico e contemplativo, il convegno affronta nella sua seconda giornata – martedì 10 dicembre – anche un aspetto che solo a prima vista può sembrare marginale rispetto alla levatura del Maritain filosofo. Infatti si considererà esplicitamente lo studio dedicato all’estetica, alla poesia, alla letteratura, alle arti figurative e alla musica da parte di un filosofo che, mantenendo rapporti assidui di studio e di amicizia con i maggiori rappresentanti di queste discipline del suo tempo, testimonia come non le ritenesse di second’ordine rispetto all’approfondimento teoretico della verità. La bellezza appare a Maritain il volto con cui la verità si comunica al di là di un approccio esclusivo da parte della metafisica.
Al convegno partecipano i maggiori studiosi italiani e stranieri che focalizzeranno l’attenzione su un momento specifico con cui Maritain ha acquisito un ruolo chiave all’interno del Novecento: un’indagine a tutto campo sulla philosophia perennis declinata secondo i bisogni e le aspettative di un secolo tanto tormentato quanto ricco di prospettive.
* direttore del dipartimento di Filosofia dell’Università Cattolica