Nel gioco l’affrontarsi è costante: la solidarietà, la cooperazione, la generosità, il coraggio (inteso come il non rassegnarsi alle circostanze avverse anche quando tutto sembra inutile), la creatività, l’intelligenza.
Rugby Project è il nome del percorso di formazione esperienziale realizzato dagli studenti dei corsi di Gestione del personale della laurea triennale in Economia aziendale e di International Human Resource Management della laurea magistrale in International Management, della facoltà di Economia e Giurisprudenza dell’Università Cattolica, in collaborazione con il Piacenza Rugby, una società storica del territorio piacentino attualmente impegnata non solo in campo sportivo, ma anche coinvolta in diversi progetti sociali sul territorio.
«Le associazioni sportive hanno il dovere etico di formare i ragazzi, in quanto lo sport è scuola di vita» afferma il presidente della società Daniele Margarita. «Lo sport rappresenta le fasi della vita e ti insegna ad affrontarle nel modo migliore». Convinto del “binomio vincente formazione sportiva e culturale" crede fermamente nell’importanza di questo progetto di collaborazione con la sede di Piacenza dell’Università Cattolica.
«Le affinità tra i principi del rugby e il gioco di squadra in azienda sono indiscutibili», sottolinea la professoressa Franca Cantoni, che ha proposto ai suoi studenti un’esperienza capace di legare pratica e teoria con l’obiettivo di maturare alcune delle principali soft skills indispensabili per valorizzare le proprie competenze tecniche e professionali.
«Saper prendere decisioni anche sotto costante pressione, prendendosi le proprie responsabilità con decisione e tempestività, ricordandosi sempre che o pensi e prendi decisioni o qualcuno dovrà farlo al tuo posto e così disciplinerà i tuoi gusti e le tue aspettative»: questo è uno degli aspetti che hanno sperimentato i ragazzi, grazie al prezioso contributo di alcuni giocatori e di Sandro Pagani, allenatore del Piacenza Rugby. È grazie al loro supporto tecnico che i ragazzi sono scesi sul campo da rugby e sono stati coinvolti nelle principali azioni di gioco.
«Come in azienda la soddisfazione di sentirsi parte di un gruppo, il rispetto per l’avversario e delle regole, il coltivare la propria personalità evitando le omologazioni sono tutti valori che mi premeva arrivassero agli studenti come validi nella vita prima e nel lavoro», prosegue la professoressa Cantoni.
Di certo l’insegnamento più importante che gli studenti hanno potuto apprezzare è l’importanza del “fare squadra”: «Il rugby è uno sport dove il singolo giocatore diventa sempre più forte e insostituibile tanto più è in grado di essere a stretto contatto e a sostegno dei compagni di squadra. Nel rugby il singolo non potrà mai vincere raggiungendo la meta da solo, la sua squadra non è quella che scende in campo, ma quella che durante tutte le settimane di preparazione ha condiviso, lavorato e sudato per preparare la sfida».