«Perché le cose accadano ci vuole un luogo». La scritta, che riprendeva l’incipit dell’introduzione di Aldo Grasso alla mostra fotografica e al volume Italian Students di William Willinghton, oltre a dare il benvenuto ai visitatori dello stand che l’Università Cattolica ha allestito al Meeting di Rimini, è stata anche il fulcro, quasi spontaneo, di ognuna delle testimonianze raccolte nei giorni lì trascorsi.
È una partecipazione ormai consolidata quella dell’Ateneo dei cattolici italiani al Meeting per l’Amicizia fra i Popoli andato in scena a Rimini dal 22 al 28 agosto: una presenza che quest’anno – oltre al tradizionale desk informativo per i visitatori in cerca di chiarimenti sulle proposte formative e sui servizi della Cattolica – si è declinata in una modalità per certi versi nuova e particolarmente coinvolgente. Attraverso dieci brevi incontri con il pubblico, alcuni studenti “di ieri” e di oggi sono stati infatti invitati a testimoniare la loro esperienza tra i chiostri, a partire dal tema dell’università come un “luogo” da vivere. Sulle pareti dello stand pendevano le immagini selezionate dal reportage realizzato tra il 2008 e 2009 dal giovane fotografo e docente William Willinghton, che ha immortalato in scatti suggestivi istanti di vita universitaria e ha raccontato, dal vivo, in uno dei primi incontri la nascita e la realizzazione del progetto Italian Students. In questo scenario, nel cuore dei padiglioni fieristici, i futuri, potenziali studenti hanno potuto dialogare con protagonisti indiscussi del mondo del lavoro, alcuni dei quali oggi rivestono ruoli di particolare rilievo pubblico: è stato il caso di Maurizio Lupi, Vice Presidente della Camera dei Deputati, o di Paolo Fumagalli, Presidente di Intesa Previdenza. Ed è stato proprio quest’ultimo, che aperto la serie degli incontri lunedì 23, a dare un primo, prezioso e familiare consiglio alle future matricole: frequentare con costanza l’università; individuare e seguire veri maestri; studiare insieme ai compagni. Francesco Minelli, Business Advisor di Fondo Clessidra, ha sfidato i giovani presenti a muoversi nel mondo con curiosità e coraggio, confutando il luogo comune per il quale è sempre sconsigliabile “fare il passo più lungo della gamba”. Gratificante per gli studenti attuali, accattivante per quelli futuri è stato poi sentir confermare quanto la preparazione offerta dalla nostra Università sia considerata indice di affidabilità nel mondo del lavoro, come ha ricordato Emanuela Kron (Direttore Corporate Affairs Nestlè Italia). Ma, ancora più interessante, è stato l’accento posto da quasi tutti i relatori sul ‘metodo’ che il luogo dell’Università Cattolica permette di acquisire al fine di entrare – secondo le parole di padre Agostino Gemelli – nel «cuore della realtà». Gli anni degli studi, infatti, sono decisivi sia per la costruzione di un solido e ampio bagaglio culturale, sia – come hanno ricordato molti testimoni – per la propria realizzazione personale.
«Un luogo è tale solo se genera legami»: è un’altra delle frasi dell’introduzione di Aldo Grasso che comparivano sulle pareti dello stand. Perfetto accompagnamento per le parole dell’on. Lupi, che nel riportare la propria esperienza non poteva prescindere dal richiamare i nomi degli amici di tutta una vita. Gli anni di università, infatti, sono stati per tutti i testimoni – Franco Nembrini, Paolo Massobrio, Matteo Severgnini, Sarah Vergani, Sergio Baia, Roberto Fontolan, Luca Doninelli, Michele Faldi – innanzitutto una storia di legami che accompagnano per tutta la vita.