“Più libri, più liberi”: così s’intitola la fiera della piccola e media editoria, aperta a Roma dal 4 all’8 dicembre al Palazzo dei Congressi dell’Eur, un mondo tutto da scoprire anche per gli studenti del corso di editoria della nostra università.
In Fiera
La trasferta, guidata dal docente di editoria libraria e multimediale Roberto Cicala e sostenuta in parte da Educatt, ha permesso di venire in contatto con le 450 case editrici indipendenti che non fanno parte dei grandi colossi editoriali che tutti siamo abituati a vedere esposti nelle vetrine. In fiera di ogni casa editrice si possono vedere le edizioni, le collane, il modo di interpretare la lettura, di delineare la linea grafica, gli argomenti trattati, le loro scelte, i messaggi lanciati. Spesso questi “piccoli editori” sono nascosti in qualche scaffale, non vengono pubblicizzati come siamo abituati noi, ma non per questo sono meno interessanti e attraenti, per il pubblico di lettori presenti in fiera: non soltanto esperti del mestiere, ma bambini, ragazzi, adulti amanti della lettura di tutti i gusti.
Alla fiera di Roma c’è spazio anche per i gli audiolibri, per i fumetti che raccontano biografie e fatti storici ancora misteriosi (ed. Beccogiallo), per i libri storici, per i classici, per i romanzi, per i gialli, per gli inediti, per i libri con copertina fatta con sterco di elefante (sic), per teorie scientifiche spiegate sotto forma di romanzo. Specialmente per i lettori più piccoli c’è un’amplissima gamma di case editrici (da Topipittori a Babalibri, da Gallucci a Lapis) che pubblicano una grande scelta di storie, che sono il segnale di quanto la lettura sia importante e formativa per crescere alimentando la fantasia fin da piccoli. In una fiera come quella di Roma si possono trovare risposte a tante domande. Ma si può anche solo osservare, guardare, innamorarsi di qualche collana. C’è anche spazio per le religioni del mondo, per i viaggi, per le opere minori di scrittori conosciuti, per i libri in lingua straniera, per le enciclopedie sui personaggi di opere famose, per i concorsi letterari…
University Press
È stata anche un’occasione per parlare dell’università e dei suoi legami con il mondo editoriale, e quindi delle university press, che curano le pubblicazioni che riguardano la formazione universitaria e sono quindi orientate agli studenti, ma non solo. Sul tema si è tenuta il 6 dicembre alla Sala Smeraldo una tavola rotonda dal titolo “University press. Editoria tra ricerca e apprendimento: quali strumenti di studio per il futuro?”, organizzata da Educatt, l’Ente per il Diritto allo studio universitario dell’Università Cattolica e dal Laboratorio di editoria. Sono intervenute diverse personalità impegnate nel settore editoriale collegato all’ambiente universitario: da Donatella Fitzgerald dell’Oxford University Press a Luigi Migliaccio dell’Editrice Università La Sapienza di Roma fino a Lia Di Trapani, editor della saggistica di Laterza, mentre Antonella Sciarrone ha introdotto in qualità di presidente di Educatt ricordando la prima University Press italiana, la casa editrice Vita&Pensiero dell’Università Cattolica.
Roberto Cicala, moderatore dell’incontro, ha poi ricordato come la riforma universitaria ha messo in crisi il settore con la proliferazione e dispersione dei corsi e la riduzione delle tirature e delle pagine di manuali, che oggi sono spesso sotto forma di file scaricabili e devono sempre fare i conti con le fotocopie abusive. Pertanto il libro universitario quale strumento di apprendimento deve avere ottimi contenuti ma a un prezzo contenuto. È stato inoltre messo in evidenza come occorra sempre investire nella ricerca perché senza di essa l’università è immobile. La sfida è proprio questa: aprire a tutto il pubblico, e non solo a quello universitario, i contenuti della ricerca per non creare una divisione asettica tra contenuti meramente universitari e contenuti meno impegnati: è importante che il pubblico dei lettori non abbia paura della scienza ma conosca i risultati delle ricerche degli addetti ai lavori. In questo senso la casa editrice Laterza, con la collana “Quadranti”, come è stato notato, ha raggiunto l’obiettivo di ampliare il mercato dei testi più “scientifici”, modificando alcune elementi del paratesto (come titolazione e sovraccoperta illustrata) che hanno reso l’opera più appetibile a un pubblico meno universitario.
Biblioteca Vaticana
La trasferta a Roma ha compreso anche una visita (oltre che alla mostra su Van Gogh al Vittoriano) a San Pietro e alla Biblioteca Apostolica Vaticana, con la visita a una mostra, anche interattiva, sui tesori della “biblioteca dei papi”, con esposizione di originali e facsimili di opere manoscritte, di prime edizioni storiche, di monete secolari e degli attrezzi di lavoro utilizzati per la restaurazione di opere fragili per il materiale ma indistruttibili per i contenuti.
Nota finale
Sebbene gli spostamenti in bus siano stati piuttosto traumatici per la pressante affluenza di utenti, una volta scesi si ha avuto sempre l’impressione di essere in un altro mondo, dove tutto sa di antico, di potenza, di splendore. Per esempio la visita a San Pietro ha trasmesso tutta la grandezza che solo una maestosa opera artistica e spirituale può dare, sia per la struttura esterna del colonnato ma sopratutto per le ricchezze che ci sono all’interno. Un autista folle alla sera ci ha riportato al mondo della realtà, con la sua guida spericolata, ricordandoci che in fondo questa vita va di fretta e che la frenesia non ammette ritardi. Quando abbiamo chiuso la porta dell’albergo, fuori la città eterna si stava addormentando con le sue ultime luci accese.