Costruire alleanze generative tra mondo del lavoro e progettazione pedagogica per rispondere alle sfide di nuovi bisogni educativi e formativi: questo il principale obiettivo del seminario che ha avuto luogo giovedì 10 ottobre alla sede di Brescia dell’Università Cattolica. L’incontro ha coinvolto professionisti, laureati magistrali, docenti e dirigenti di enti e imprese. «Sogni e bisogni. Progettarsi nuove identità professionali - spiega Pierluigi Malavasi, coordinatore del corso magistrale in Progettazione pedagogica e formazione delle risorse umane - vuole essere un laboratorio per cogliere opportunità e condividere buone pratiche tra talenti e lavoro».

Raimondo Lunari, direttore Generale della Cdo Brescia, ha riferito che la Compagnia delle Opere guarda con attenzione alla sinergia tra imprese e studenti e la sviluppa attraverso un progetto nato nel 2011 «pensato per far verificare ai giovani il significato del lavoro». Marco Mascaretti, direttore Generale del Cfp Zanardelli è convinto che «l’educazione sia una sperimentazione continua sul campo. Bisogna costruire una rete fra gli enti che operano sul territorio e quelli che fanno formazione. Servono figure professionali che sappiano costruire progetti partendo dall’analisi dei bisogni delle persone con capacità di ascoltare».

 

 

 

Monica Marchetti, presidente della Cooperativa sociale Onlus La Vela, intende trovare strategie in comune fra il mondo del sociale e l’università per trovare nuove risposte a situazioni di agio e disagio di cui si occupa. Roberto Zanolini, direttore Apindustria, è convinto che sia prezioso il contributo che i giovani possono portare per i servizi nell’ambito dell’orientamento al lavoro; attraverso percorsi formativi o stage possono avere l’occasione di esprimersi e di ritagliarsi degli spazi all’interno delle aziende. «Noi ci impegniamo a fare faremo un percorso di sensibilizzazione da parte delle imprese sull’importanza di questa collaborazione fra università e mondo dell’impresa».

Secondo Maria Paola Mostarda, tutti gli studenti della Progettazione pedagogica possono ricavare un insegnamento prezioso da un’esperienza di volontariato: «Lo spazio tra sogni e bisogni non è un deserto, ma luogo abitato, popolato da una galassia di associazioni e gruppi». Serve «gradualità, passione, tensione progettuale, capacità di focalizzare il bersaglio, volontà di collaborazione, abilità nel fare rete, lavoro continuo, riconoscibilità della mission, efficienza e pragmatismo, intuito e razionalità».