di Sharon Spinelli *
Si presenta al pubblico con voce pacata e si scusa per la sua scarsa conoscenza della lingua italiana, ma poco importa. L'aula gremita accoglie con entusiasmo Bernhard Schlink, un grande della letteratura contemporanea, ospite il 18 aprile della lezione del professor Sandro Moraldo in largo Gemelli a Milano. Noto a livello internazionale grazie al suo capolavoro Der Vorleser - A voce alta, da cui è stato tratto nel 2008 il film hollywoodiano The Reader, che valse l'Oscar a Kate Winslet, Schlink è senza dubbio una figura poliedrica. Lo conosciamo come scrittore, ma nasce in realtà come giudice, grande studioso di diritto e professore: oggi è visiting professor alla Benjamin N.Cardozo Law School della Jeshiva University di New York. Definito da alcuni "der Dichterjurist", cioè "il poeta giurista", Schlink racconta di una vita dedicata all'arte della parola, un ambito dove legge e letteratura necessariamente si incontrano.
Cresciuto a Heidelberg, dove studia diritto nella più antica università della Germania, l'autore tedesco enfatizza quanto la soggettività, tipica del mondo letterario, non sia estranea all'ambito giuridico. Anzi. «Una prospettiva soggettiva è fondamentale anche in un mondo dominato dall'oggettività come quello del diritto - afferma Schlink -. E non crediate che sia l'unico a sostenerlo», continua in tono ironico. Negli Stati Uniti degli anni '80 l'affinità tra legge e letteratura ha portato addirittura alla nascita di un movimento, noto come Law Literature Movement. Partendo da questo filone giuridico-letterario, Schlink riprende alcuni aspetti fondamentali nel rapporto tra diritto e letteratura. In qualità di scrittore, sostiene che il diritto si debba interessare alle storie e ai loro narratori, le cosiddette Stimmen, perché «chi racconta le storie, in un certo senso le possiede». Quello che la letteratura racconta non è cosa accade nel presente o cosa sia accaduto nel passato, ma ciò che potrebbe accadere o sarebbe potuto accadere. Il suo consiglio spassionato per aspiranti scrittori? «Non allontanarsi troppo dalla verosimiglianza».
Bernhard Schlink si presenta al suo pubblico come scrittore, ma più di una volta si cala nei panni di giudice, che non riesce a nascondere la sua passione per la legge. «Io credo profondamente nella giustizia», ripete a voce alta l'autore, che non ha mai spogliato la toga durante questi anni dedicati alla letteratura. È una doppia vocazione quella di Schlink, un magistrato, uno scrittore o più semplicemente un uomo umile che ha saputo sfruttare il suo talento.
Frutto dell'esperienza maturata nei tribunali tedeschi, della passione per il diritto e la letteratura è il suo capolavoro Der Vorleser - A Voce Alta, pubblicato in Germania nel 1995. Romanzo di ispirazione autobiografica, il libro ha vinto diversi premi fra cui l'Hans Fallada-Preis e il Welt Literaturpreis in Germania, il Premio Grinzane Cavour in Italia e il Prix Bataillon in Francia. Ambientato nella città tedesca di Heidelberg, a cui Schlink è molto legato, tra gli anni '50 e '60, il libro racconta la storia d'amore tra Michael, un adolescente e Hanna, trentaseienne dal passato misterioso. Dopo aver perso le sue tracce per molti anni, Michael, diventato studente di legge, ritrova Hanna come imputata in un'aula di tribunale quale ex assistente delle SS in un campo di concentramento. Michael ricorda come alla donna piacesse ascoltare letture ad alta voce durante i loro incontri amorosi e capisce che Hanna porta con sé un segreto, quello del suo analfabetismo, che potrebbe alleggerire la sua posizione processuale. Tuttavia, pur di non svelare pubblicamente la sua incapacità, Hanna è disposta a tutto, anche ad affrontare la prigionia a vita.
Senza dare giudizi di valore, Bernhard Schlink racconta, attraverso la voce del giovane ragazzo, le difficoltà che le generazioni successive hanno avuto nel comprendere a pieno il senso dell'Olocausto. «Volontà individuale, azione e conflitto tra generazioni sono i perni filosofici del mio libro», afferma l'autore. Si tratta di aspetti che lui stesso ha visto emergere nell'adattamento cinematografico del suo best-seller, The Reader. Diretto nel 2008 da Stephen Daldry, il film è interpretato da attori del calibro di Kate Winslet e Ralph Fiennes. Per questa interpretazione la Winslet ha addirittura vinto il Premio Oscar come miglior attrice. Alla domanda: «Cosa ne pensa del film?», Schlink risponde subito: «Mi piace». Tuttavia, non nasconde alcune differenze tra i due generi. Per esempio, per quanto riguarda la centralità del personaggio: «Michael è il vero protagonista del mio libro, ma nel film Hanna diventa il fulcro della storia. D'altronde, con un'attrice forte, grande e meravigliosa come Kate Winslet, direi che era inevitabile».
* Studentessa del corso di laurea in Management Internazionale in Scienze linguistiche