L’idea era stata lanciata nella messa di apertura del Giubileo della misericordia nella sede di Milano dall’assistente ecclesiastico generale monsignor Claudio Giuliodori: accogliere l’invito di papa Francesco a riscoprire anche nel nostro Ateneo le opere di misericordia corporali e spirituali.
«Dovremo cercare di condividere la straordinaria ricchezza di queste opere, che dal punto di vista intellettuale, culturale e sociale, sono già ben presenti nella nostra comunità universitaria» affermava monsignor Giuliodori nell’omelia. «Per favorire questa conoscenza apriremo una finestra sul web del nostro Ateneo. Così potremo raccontarci, ma anche far conoscere agli altri, le tante opere di misericordia corporali e spirituali di cui siamo artefici».
«La necessità e la bellezza di condividere storie di misericordia - confidava l’assistente ecclesiastico - mi è stata suggerita dall’incontro avuto di recente con due ricercatori chiamati dalle rispettive facoltà a diventare professori associati. Uno mi ha presentato il volume in cui raccontava il percorso, curato anche da una nostra équipe, di riconciliazione tra i familiari delle vittime delle stragi degli anni di piombo e i terroristi di allora. L’altro mi ha illustrato il progetto realizzato con un gruppo di lavoro del nostro Ateneo per un sistema di bond (in questo caso buoni) finalizzati alla creazione di cooperative e aziende per insegnare mestieri e dare lavoro ai carcerati. Sono solo due esempi dei tantissimi che potrei portare. Con umiltà ma spero con la collaborazione di tutti, docenti, studenti e personale, proveremo a scoprire assieme i mille volti con cui la misericordia è presente e opera nel nostro Ateneo».
Quell’invito ha ora una realizzazione concreta nelle testimonianze raccolte in un mini-sito web. In queste pagine sono messe in evidenza attività e ricerche, che il nostro Ateneo promuove e sostiene, a testimonianza di ciascuna delle sette opere di misericordia spirituale e corporale.
Si tratta di atteggiamenti molto concreti e quotidiani attraverso i quali possiamo farci prossimo agli altri, compiere gesti di amore e di carità verso quanti si trovano nel bisogno spirituale e materiale. Questo concreto esercizio della carità è «un modo per risvegliare la nostra coscienza spesso assopita davanti al dramma della povertà e per entrare sempre più nel cuore del Vangelo, dove i poveri sono i privilegiati della misericordia divina»
(dal Messaggio del Santo Padre per la Quaresima 2016).
Il sito sarà auspicabilmente arricchito con ulteriori storie, testimonianze, iniziative segnalate da docenti, studenti e personale amministrativo. Basta inviare un breve scritto al Centro pastorale dell’Ateneo.