Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo su Cattolica News brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Scriveranno teologi, assistenti pastorali e professori. I testi saranno accompagnati da un’immagine scelta in rete.
Vangelo di Giovanni (Gv 6, 52-59)
Ascolta "Pane e lavoro" su Spreaker.
Nel giorno della Festa del Lavoro, leggo nel Vangelo questa solenne proclamazione di Gesù: «La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda» (Gv 6,55). Il brano è la conclusione del «Discorso del pane». Gesù è il Verbo, la Parola eterna di Dio fatta carne. È il pane donato per la vita del mondo, il pane della fiducia e della fraternità, il nutrimento che molti desiderano e ora non possono ricevere. I giudei non capivano il significato di queste parole e si chiedevano: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?» (Gv 6,52). Non solo si interrogano, ma soprattutto rifiutano la promessa di vita vera e buona. A quelli che, invece, accolgono con fede questa rivelazione, Gesù dona la vita eterna e la comunione con Lui: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui» (Gv 6,56).
Nella Messa, il sacerdote offre a Dio il pane e il vino, frutto della terra e del lavoro umano. L’uomo, con operosità e fatica, prepara ciò che serve per l’Eucaristia e senza il lavoro non ci sarebbero i doni da offrire. Ai lavoratori, che stanno vivendo una grave crisi, Gesù mostra amicizia, condivide le loro attese e le loro insicurezze. E questo ci chiede di essere semplici, affiatati, generosi e trasparenti nei comportamenti, desiderosi di parlare e di vivere come Lui.
don Bernardino Pessani, docente di teologia