Spyware e virus costituiscono il principale problema di privacy per i ragazzi intervistati. Sono comunque diminuiti rispetto a 9 anni fa. Il rischio di perdere soldi in truffe online è denunciato da una minoranza di ragazzi (fra il 2% e il 5%), ma i dati sono in lieve crescita rispetto al 2010. Un numero di ragazzi compreso fra il 5% e il 10% degli intervistati racconta di aver speso troppi soldi in acquisti in-app o mentre giocava online.
Questi sono alcuni dei risultati preliminari della nuova survey EU Kids Online, che, per ora, compara i risultati di cinque paesi europei - Estonia, Italia, Norvegia, Slovacchia e Repubblica Ceca. A breve sarà pubblicato un report che analizza i dati di tutti i quattordici paesi europei dove EU Kids Online ha condotto la survey nel 2017-2018.
I dati del 2018 sono confrontati con i dati del 2010, anno dell’indagine EU Kids Online di 25.000 ragazzi e i lori genitori finanziata dal Safer Internet Programme della Commissione Europea.
I risultati del 2018
In Repubblica Ceca il 21% dei ragazzi di 9-17 anni intervistati ha riferito di problemi con spyware e virus. Il problema è più contenuto in Italia (11%), Norvegia e Slovacchia (8%). Una percentuale tra il 2% e il 9% dei ragazzi in tutti i paesi denuncia che qualcuno ha usato la propria password per accedere alle loro informazioni personali o per rubare la loro identità. Anche in questo caso, il problema è più diffuso in Repubblica Ceca (9%), mentre in Italia si registra la più bassa incidenza di problemi di privacy di questo tipo (2%).
Un numero di ragazzi compreso fra il 4% e il 7% degli intervistati riferisce che qualcuno ha usato le loro informazioni in un modo che li ha infastiditi. Un numero di ragazzi compreso fra il 3% e il 10% degli intervistati racconta di aver speso troppi soldi in acquisti in-app o mentre giocavano online.
Un numero inferiori di ragazzi è stato vittima di una truffa online in cui ha perso dei soldi (2%-5%); la percentuale più alta (5%) si registra proprio in Italia. Infine, il 2% dei ragazzi italiani e norvegesi, ma il 4% dei ragazzi cechi, racconta invece di essere stato localizzato attraverso sistemi di localizzazione del proprio smartphone.
Il confronto fra il 2018 e il 2010
Il confronto fra i dati del 2018 e del 2010 mostra un netto calo nella diffusione di virus e spyware. Una possibile spiegazione è che i ragazzi oggi vanno online principalmente dai loro smartphone, anziché da un laptop o da un computer desktop.
Il numero di ragazzi che ha riferito che qualcuno ha usato le loro informazioni personali in un modo che li ha infastiditi è rimasto stabile in Norvegia e Repubblica Ceca, ma è cresciuto sensibilmente in Italia, dove è passato dal 2% registrato nel 2010 al 5% nel 2018. In Estonia, invece, c’è stato un calo del 3% nell’uso improrio di informazioni personali.
Il confronto fra i dati del 2010 e quello del 2018 sembra suggerire che i ragazzi sono consapevoli rispetto alla gestione delle password. Infatti, il numero dei ragazzi che riferisce che qualcuno ha usato la loro password per accedere alle loro informazioni personali è calato sensibilmente in Estonia (dal 13% al 5%) Italia (dal 5% al 2%) e in Norvegia (dal 6% al 5%).
Cresce, invece, la percentuale di ragazzi che ha perso soldi a causa di una truffa online. In Repubblica Ceca e Norvegia l’incidenza delle truffe online è passata dal 2% al 4%, mentre in Italia si passa dall’1% del 2010 al 5% in 2018. Solo in Estonia il problema è calato rispetto al 2010.