Mostrare la quotidianità di una comunità alle porte della città per smontare i tanti stereotipi che circondano quella realtà. “Il quotidiano che non è ovvio” è il titolo della mostra fotografica promossa dalla Caritas diocesana sul Campo Sinti di via Torre della Razza a Piacenza.
Gli scatti, realizzati da Sergio Ferri, sono stati esposti nei locali di Scienze della formazione della sede di Piacenza dell’Ateneo. Sono circa 130 i sinti presenti al Campo Nomadi. Si tratta di una struttura circoscritta ben sorvegliata e recintata in cui sono stati installati servizi essenziali come acqua ed elettricità.
«Mi ha stupito positivamente» racconta l’autore. «Per certi versi è un mondo al contrario: i cancelli del campo si chiudono dall’esterno. Ho cominciato a scattare circa un anno fa. Ho riscontrato qualche difficoltà iniziale non perché avessi trovato cattive persone, ma semplicemente esistono stigmi sociali che li etichettano come diversi. Ho scelto volutamente di non informarmi prima, per avere meno pregiudizi possibili, per indagare al meglio la quotidianità». Una realtà fatta di bambini che vanno a scuola, donne e uomini che lavorano.
La mostra è aperta al pubblico fino al 12 novembre, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18 e al sabato dalle 10 alle 12.30. Ingresso libero. Per tutta la durata della mostra sarà possibile organizzare brevi visite guidate durante le quali i volontari Caritas e/o l’autore potranno accompagnare in un percorso di approfondimento tematico a partire dalle sollecitazioni che via via emergeranno dalle fotografie.
Sempre in tema di diversità la facoltà di Scienze della formazione organizza una giornata di studi lunedì 6 novembre. La questione del rapporto con l’altro e della definizione di un’identità sarà al centro del convegno “Il senso dell’altro: muri, dialoghi, paure, ponti”. Un appuntamento ormai tradizionale con cui la facoltà di Scienze della formazione si pone al servizio del territorio che la ospita con spunti e riflessioni derivanti dall’attività di studio e ricerca.
Tre i momenti in cui si articolerà la giornata. Nella prima parte della mattina saranno offerti approfondimenti specifici in ambito storico, pedagogico, filosofico e sociologico, intrecciando diverse chiavi di lettura sulla relazione con l’altro e mettendo a fuoco aspetti specifici dell’epoca che stiamo vivendo.
La tavola rotonda porrà l’accento su esperienze concrete e particolari di incontro, dove la diversità culturale e identitaria è al tempo stesso sfida e opportunità di crescita. Nel pomeriggio spazio ai laboratori incentrati sui linguaggi del dialogo, passando attraverso l’arte: musica, immagine, teatro e letteratura in cui le arti diventeranno anche ambiente e luogo di esperienza in cui l’incontro si realizza.