Non capita tutti i giorni di incontrare esponenti mondiali e premi Nobel dell'economia. Per due studenti della Cattolica, Andrea Sirigu e Filippo Panza, è stato possibile grazie alla loro partecipazione come "leader del futuro" al Forum Ambrosetti, che ha portato a Cernobbio, nella prima settimana di settembre, il ghota economico nazionale e internazionale. Un'occasione che, come spiega Andrea (nella foto a destra), 25enne sardo laureando in Economia, è «la classica ciliegina sulla torta» di un percorso molto più articolato.
A monte, infatti, i due studenti della Cattolica hanno svolto un programma che dalle lezioni del corso di Sociologia economica li ha portati a lavorare a un percorso formativo di Ambrosetti per giovani talenti, chiamato "Leader del Futuro". «La nostra collaborazione - spiega Filippo (nella foto qui sotto), 24enne studente milanese del secondo anno di laurea magistrale in Management per l'impresa - nasce grazie a un progetto che hanno sviluppato con il nostro ateneo. Un prototipo di Innovation lab, che ha come obiettivo quello di indagare come i social network costituiscano delle nuove risorse per ampliare i confini del programma, non solo per fare campagne di marketing ma soprattutto per creare un networking tra i partecipanti».
Per Andrea il cammino per arrivare al forum di Cernobbio è iniziato quasi fortuitamente, cambiando un corso nel piano di studi. «È così che mi sono imbattuto nelle lezioni della professoressa Ivana Pais, un laboratorio d'idee dove il confronto e il dibattito sono all'ordine del giorno». Dal laboratorio in aula a quello del programma di Ambrosetti il passo è stato breve.
«Nel percorso - aggiunge Filippo - si susseguono due volte al mese per tutto l'anno conferenze, incontri e corsi per studenti e manager promettenti. Noi abbiamo accompagnato come stagisti questo lavoro, ma ne siamo anche stati parte, compreso l'evento di Villa d'Este, che ci ha visti sia tra gli organizzatori che tra i partecipanti come "leader del futuro". Il nostro obiettivo era di trovare e analizzare nuovi contenuti da condividere su web».
Per i due studenti della facoltà di Economia partecipare a uno dei massimi eventi in Italia nel settore è stata una grande occasione. «Il workshop è un susseguirsi frenetico di incontri. Passeggiando per i corridoi, per le sale maestose e per l'aristocratico giardino, ti potevi imbattere in scapigliati guru del web, nei più alti esponenti della finanza internazionale e nei funzionari del governo - racconta Filippo -. Si confrontavano sugli scenari economici e geopolitici futuri, sulle opportunità per sviluppare o aggiornare i propri business e avere la possibilità di ampliare il proprio network di conoscenze. E a noi poteva sembrare d'essere due vasi di coccio in mezzo a cento vasi di ferro».
Non capita tutti i giorni di ascoltare Jean Claude Trichet o di assistere a una premiazione a fianco di Christine Lagarde, gli fa eco Andrea. «E non succede sempre di scambiare due parole con Paolo Savona o vedere premi Nobel come Dan Shechtman dare consigli a noi giovani italiani. Partecipare a tali eventi ti rende consapevole sia delle tue capacità sia delle lacune da colmare per "poter stare" tra i migliori». E gli spunti di riflessione non sono mancati: «Mi sono rimaste impresse - conclude - le osservazioni sul capitale umano e sulla necessità di innalzare il livello di istruzione della popolazione per favorire la crescita di una nazione. In fondo studiare non è poi così male».