Crisi, contagio e necessità per un nuovo paradigma. Sono stati i temi affrontati dal premio Nobel per l’Economia 2001 Joseph E. Stiglitz nel corso della sua lectio magistralis dal titolo: Imagining an Economics that Works: Crisis, Contagion and the Need for a New Paradigm pronunciata l’8 giugno in occasione dell’inaugurazione del centro di ricerca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore Complexity Lab in Economics (Cle).
Dinanzi a un’aula magna gremita di docenti e studenti, il professore della Columbia University ha ricordato che la crisi finanziaria scoppiata nel 2007 ha messo in evidenza il fallimento di tutti i modelli economici classici. Inoltre, ha aggiunto, l’interconnessione ha reso ancora più vulnerabile e suscettibile l’intero sistema, con conseguenze elevate dal punto di vista dei costi. Ecco perché, ha notato Stiglitz, «la risposta a un’epidemia non è la “diversificazione”, ma l’isolamento, la quarantena».
Il riferimento alla situazione greca è inevitabile. Secondo il docente americano sarebbe un errore se la Grecia fosse costretta a uscire dall’euro: segnalerebbe la fine della solidarietà tra i Paesi del continente e indurrebbe un clima di sfiducia che aprirebbe la strada a nuove crisi.