“Protagonisti della ripartenza”, questo il ‘claim’ che ha accompagnato l’edizione di settembre della #OpenWeekUnicatt Master & Postlaurea che si è svolta dal 14 al 18 settembre sui canali social Unicatt.
Con 10 ore di diretta e oltre 40 ospiti sul grande palco del Web, la kermesse live si è guadagnata in sei giorni ben 31.406 spettatori e un totale complessivo di 496.731 persone raggiunte.
Un ricco calendario, tra live talk, eventi e webinar, per presentare master, scuole di specializzazione, dottorati di ricerca e alta formazione in vari ambiti disciplinari e formulati secondo diverse esigenze.
Al centro della settimana dedicata al mondo postgraduate i grandi quesiti di oggi e le sfide di domani. «Nel mondo della formazione continua, executive, manageriale – come ha dichiarato Roberto Brambilla, direttore Formazione Postlaurea e Research Partnership dell’Università Cattolica - il ritorno alla normalità vedrà l’emergere e l'affermarsi di modelli, approcci e strumenti diversi da quelli tradizionalmente utilizzati. E non stiamo parlando di mettere online quanto in tempi normali veniva realizzato in aula. La formazione del futuro non riguarda soltanto le piattaforme digitali, ma richiede necessariamente lo sviluppo di nuovi paradigmi, più adatti ai nuovi trend della vita sociale e lavorativa delle persone».
Secondo Marco Vergeat, presidente di Asfor (Associazione Italiana per la Formazione Manageriale) e presidente del Gruppo Summit, in un’intervista sul lifelong learning, rilasciata in occasione dell’Open Week, «ragionare sulle relazioni e occuparsi degli altri soggetti che sono i nodi di questa rete, considerando come valore l’occuparsi del bene di questi soggetti, non è solo una questione etica, ma anche funzionale, operativa. Cominciare a pensare che viviamo in un mondo di relazioni e interconnessioni, e che di questo ci dobbiamo prendere cura, è uno dei presupposti di chi fa formazione guardando al futuro».
“Il lavoro che cambia: formarsi per le nuove professioni” è il titolo della tavola rotonda che ha aperto lunedì 14 settembre la settimana di appuntamenti. L’evento, che ha visto la partecipazione di quattro professioniste ed ex allieve di master dell’Ateneo, ha confermato il valore della formazione postlaurea nel connubio tra competenze acquisite in università e l’apporto diretto del mondo del lavoro. Come osservato da Mario Gatti, direttore della sede di Milano che ha moderato l’incontro: «Professionalità e dedizione rendono diversi e unici i nostri master dove insieme agli accademici insegnano i professionisti e entrambi tengono conto delle esigenze dei rispettivi mondi”.
Comunicazione digitale, imprese e territorio, risorse umane, sport, finanza, sostenibilità, cura della persona: sono alcune delle dodici aree tematiche che caratterizzano l’offerta formativa postlaurea della Cattolica, approfondite anche durante le dirette.
Economia, management, società e salute i temi al centro del webinar del 15 settembre “Gli Instant Report Altems e le 3 fasi del Covid: riflettere sul passato per guardare al futuro”. Un’occasione per far conoscere il prodotto scientifico settimanale diffuso da Altems (Alta Scuola in Economia e Mangement dei Sistemi Sanitari) per raccontare le fasi della pandemia, analizzarle e dialogare sulle prospettive gestionali e organizzative.
Giovedì 16 settembre nel webinar I concerti in streaming: come funzionano (e perché non possono sostituire il “live"), terza tavola rotonda dell’Open Week, esperti del mondo musicale e discografico si sono confrontati sul fenomeno dei concerti musicali in streaming nell’epoca della realtà aumentata: una nuova frontiera per l’industria discografica e musicale nell’epoca post-Covid.
Che valore ha la formazione post laurea nel settore culturale? A questa domanda ha risposto l’ultimo appuntamento di venerdì 18 settembre sul lavoro in ambito umanistico, dove c’è necessità di professionisti ma manca una valorizzazione delle eccellenze.
Perché, come ha ricordato il prorettore Antonella Sciarrone Alibrandi il 16 settembre in occasione del dibattito intorno al Rapporto Giovani 2020, promosso dall’Istituto Toniolo, «una delle grandi sfide dell’Università è riuscire ad accrescere il livello culturale del nostro Paese».