Nel suo lungo pontificato San Giovanni Paolo II ha riservato tante attenzioni all’Università Cattolica e alle sue varie componenti non solo dal punto di vista magisteriale in occasione dei messaggi che faceva pervenire per la Giornata Universitaria, ma anche durante i tanti momenti che l’hanno visto personalmente presente nelle varie sedi dell’Ateneo.
La prima visita all’Ateneo di Largo Gemelli da parte di Karol Wojtyla, accompagnato dallo storico segretario Stanislaw Dziwisz, avvenne il 18 marzo 1977, circa un anno e mezzo prima dell’elezione a sommo pontefice, quando era ancora arcivescovo di Cracovia. In quella circostanza fu invitato dall’allora rettore Giuseppe Lazzati per tenere una conferenza ai docenti sul tema “Cultura e prassi” e affidare all’editrice Vita e Pensiero la stampa del suo volume Segno di contraddizione, che raccoglieva le meditazioni degli esercizi spirituali tenuti in Vaticano nel 1976, su invito di Paolo VI. Organizzatore dell’incontro milanese fu l’allora direttore amministrativo Giancarlo Brasca, che aveva conosciuto monsignor Wojtyla a Roma fin dal 1964 durante i lavori del Concilio Vaticano II. Wojtyla chiamava Brasca il suo “amico italiano”, così quando venne eletto papa, dato che la sua figura non era molto nota al grande pubblico italiano, la stampa e le televisioni intervistarono proprio Brasca per conoscere meglio il nuovo papa. È fu proprio Brasca, tra gli anni Sessanta e Settanta, a fare da collegamento tra l’Università Cattolica e la Chiesa polacca in termini di aiuti e collaborazioni verso le istituzioni cattoliche, negli anni difficili della dittatura comunista.
Due giorni dopo l’elezione, il 18 ottobre 1978, Giovanni Paolo II fece la sua prima uscita pubblica in Italia proprio al Policlinico Gemelli dove si recò a visitare l’amico vescovo Andrea Deskur, lì ricoverato.
A quella prima visita al Gemelli, purtroppo ne seguirono altre, a cominciare dal ricovero in occasione dell’attentato del 13 maggio 1981, tanto che in tono affettuoso il pontefice definì il Gemelli il Vaticano III.
Nella sede milanese dell’Università Cattolica, il Papa tornò il 22 maggio 1983 (nella foto in alto), in occasione della presenza a Milano per il Congresso Eucaristico Nazionale. Nonostante la giornata piovosa, tanti studenti erano assiepati nei chiostri bramanteschi per salutare il papa, chiamandolo a gran voce e intonando canti. Giovanni Paolo Il chiese un microfono e, durante un intervento a braccio, disse scherzando: «Sono venuto qui per iscrivermi in quest’università Cattolica. Mi hanno lasciato entrare, mi hanno consentito di parlare ma non mi hanno accettato come studente. Resta a voi il privilegio di essere studenti di questa Università». E li ringraziò per la presenza sotto la pioggia, fece gli auguri per gli esami imminenti e li definì «speranza dell’avvenire».
A Roma, il 28 giugno 1984, in occasione del 20° anniversario della fondazione della facoltà di Medicina presiedette, la celebrazione eucaristica sul piazzale antistante il Policlinico Gemelli, e il 24 settembre 1988 benedisse il nuovo reparto di Terapia Intensiva Cardiologica. Il 19 marzo 1995 benedisse a Campobasso la prima pietra del Centro di Ricerca e di Formazione ad alta tecnologia nelle scienze biomediche, prima struttura dell’Università Cattolica realizzata nel Mezzogiorno d’Italia.
Il 5 giugno del 1988 il Papa, in visita pastorale in Emilia Romagna, si recò presso la sede piacentina dell’Università Cattolica.
Il 13 aprile del 2000, in occasione del Grande Giubileo, circa ottomila pellegrini in rappresentanza di tutte le componenti dell’Ateneo guidati dal rettore Sergio Zaninelli ebbero una udienza speciale con Giovanni Paolo II nella Basilica di San Pietro.
Il 9 novembre dello stesso anno la Cattolica ebbe l’ultimo incontro ufficiale con Giovanni Paolo II, in occasione dell'inaugurazione dell’anno accademico 2000-2001, che si svolse nell'auditorium della facoltà di Medicina di Roma. In quella circostanza presero il via le celebrazioni per gli 80 anni dell’Ateneo.
Un legame particolare Giovanni Paolo II ebbe con il Policlinico Gemelli: oltre al già citato ricovero per l’attentato del maggio 1981, fu ricoverato ancora a giugno dello stesso anno per i postumi operatori, e in seguito nel 1992, nel 1993, nel 1994 e nel 1996 per piccoli interventi resisi necessari alla sua salute.
Più frequenti furono i ricoveri del febbraio e marzo 2005, prima della sua scomparsa il 2 aprile dello stesso anno. Il Vaticano III aveva ormai assolto la sua funzione. E l’Ateneo dei cattolici italiani ricorderà sempre questo privilegio e questo rapporto speciale che ha visto San Giovanni Paolo II vivere la sofferenza continuando a testimoniare, a insegnare, a incoraggiare.
Il video è di proprietà dell'Archivio storico dell'Università Cattolica del Sacro Cuore