É un tempo dilatato quello che stiamo vivendo. Un tempo pieno di lavoro e studio da casa. O un tempo da riempire, per anziani e per chi per diversi motivi non ha un’occupazione.
Ognuno lo vive e lo interpreta in maniera personale ma certamente deve fare i conti con un tempo che impiegava diversamente fino a nemmeno un mese fa.
La forzatura a restare a casa costringe tutti a uno sforzo mentale per riadattarsi, ricostruire degli equilibri, ritrovare spazi di comunità virtuali, ripensare alla propria vita e a ciò che di essenziale la plasma.
Abbiamo chiesto una parola su questo tempo nuovo a Guendalina Graffigna, docente di Psicologia del lavoro e direttore del Centro di ricerca EngageMinds HUB dell’Università Cattolica.