La fase 4 del Covid è alle porte e anche i musei rivivono il tempo del silenzio. Un tempo che evidenzia ancor di più l’importanza della cultura per la resilienza delle nostre società.
L'infrastruttura del settore culturale è adatta a gestire le grandi sfide di oggi? Come possiamo garantire modelli di business adatti a supportare l'innovazione del settore in piena emergenza? Come possiamo diffondere il necessario trasferimento di conoscenze per iniziative di capacity building nel settore della cultura?
A queste domande cercherà di rispondere l’evento “New Business Approaches to Culture in the emergency” mercoledì 4 novembre alle ore 15, ultimo dell’iniziativa bilaterale “Season of Culture 2020" di UK e Italia indetta dal British Council insieme all’Ambasciata inglese, a cui sono invitati tutti gli studenti dell’Ateneo. Per partecipare all’evento ci si può registrare entro mercoledì mattina qui.
Il tema è molto attuale considerando la chiusura di teatri, cinema, e musei in molti Paesi europei, e ha come obiettivo quello di interrogarsi soprattutto su dove trovare le risorse per garantire una sopravvivenza del settore e anche come ridisegnare le infrastrutture culturali per garantirne la resilienza.
All’evento parteciperanno dal Regno Unito l’Investment Banker Cav. Simon Mordant, Leonie Bell, Direttore Victoria & Albert Museum, Dundee, UK, Francesca Sanderson, Director of Arts Programmes and Investments Nesta UK; dall’Italia Christian Greco, Direttore del Museo Egizio di Torino, Marco Morganti, Direttore “Direzione Impact” Intesa Sanpaolo, James Bradburne, Direttore della Pinacoteca di Brera. Presiede la tavola rotonda la professoressa Federica Olivares, membro del Program Board e Chair di questo terzo Culture Salon della Season of Culture e direttore dell’International Program in Cultural Diplomacy dell’Università Cattolica.
«Il tema di fondo di questo Panel, parte del Programma della “Season of Culture 2020" fra Uk e Italia e indetta dal British Council insieme all’Ambasciata inglese, sarà come contribuire a creare a livello europeo un'Emergenza Cultura come è stato per il tema dell'ambiente - ha dichiarato la professoressa Olivares -. Infatti, finché la Cultura non potrà sedere al tavolo delle priorità assolute nei programmi di emergenza insieme alla Salute e all'Istruzione, la Cultura è a rischio e agonizza fra manovre temporanee ed insufficienti a garantirne la sopravvivenza e a costruire le premesse per il suo presente e tanto più per il suo futuro».
«La necessità di garantire con ogni mezzo la resilienza del settore è urgente anche per il futuro dei nostri giovani talenti, le nostre Next Generations, che si sono iscritti in numeri esponenziali in questi anni a corsi universitari per costruire il loro progetto professionale nel settore culturale - ha continuato la docente -. Dobbiamo quindi rendere possibile, grazie anche ad alleanze forti, la sopravvivenza del settore culturale perché sia in grado anche di accogliere i loro talenti e le loro skills».
I sogni e i progetti dei giovani sono la garanzia del futuro e Federica Olivares ha ricordato le parole del Rettore dell'Università Cattolica che recentemente ha dichiarato : «La decisione di tanti giovani di iscriversi alle università anche in questi tempi difficili è un’opportunità che questa generazione offre alla società di oggi per costruire il futuro. Non possiamo disperdere questo capitale umano».