In tempo di pandemia, senza cerimonie in presenza, strette di mano, foto di rito e convivialità varie, per il saluto al professor Bodega, al termine dei dodici anni come preside della Facoltà di Economia, è stata scelta una modalità “scenica”, per il tramite dell’arte e con il supporto della professoressa Elisabetta Matelli.
Sullo sfondo dei reperti dell’Aula Bontadini l’artista Christian Poggioni, insegnante di recitazione presso il Laboratorio di Drammaturgia Antica, ha esordito con la recitazione di storie di grandi viaggiatori: il Canto di Ulisse dantesco e una lettura tratta da “Le città invisibili” di Italo Calvino, con protagonista Marco Polo.
A seguire hanno preso la parola i vertici dell’Ateneo e vari docenti della Facoltà, unanimi nel ringraziare il professor Bodega e riconoscergli grandi capacità di gestione, di mediazione, di elaborazione di alti progetti perseguiti con grande determinazione. «Lavorare con il preside Bodega, anche decano del Senato Accademico, ha rappresentato uno stimolo e una guida, un onore e un piacere. Ora cessa un incarico ma non il suo magistero di docente», ha affermato il rettore Franco Anelli.
La professoressa Antonella Occhino, che subentra al professor Bodega come preside della Facoltà, ha dichiarato per lui gratitudine, stima e affetto, e ha sottolineato i contenuti sapienziali che ha saputo dare ai suoi mandati di preside.
L’Assistente ecclesiastico generale monsignor Claudio Giuliodori ha citato gli stimoli del professor Bodega alla riflessione per una nuova strutturazione e diversificazione tematica dei seminari di teologia. Ha poi ricordato l’accresciuto lavoro per l’istruttoria dei “nulla osta ecclesiastici” dei nuovi docenti della Facoltà, finalizzati «a garantire agli studenti un corpo docente alto per la missione del nostro ateneo».
Per il direttore generale Paolo Nusiner il primo incontro coi presidi fu proprio con il professor Bodega che, trasmettendogli entusiasmo, lo aggiornò – anche in veste di laureato in Economia – sull’internazionalizzazione della Facoltà e circa le aperture sulla base del magistero del papa.
Saluti all’insegna della gratitudine e dell’apprezzamento per quanto svolto sono giunti anche dal direttore della sede di Roma Lorenzo Cecchi, da Marco Oriani, direttore del Dipartimento di Scienze dell'Economia e della Gestione Aziendale, al quale afferisce il professor Bodega, dal professor Giuseppe Scaratti che ha letto un simpatico mottetto sulla figura del preside, dalla professoressa Paola Fandella, che ha presentato il programma dell’evento musicale preparato per il saluto al preside e che verrà realizzato in tempi post pandemici.
Nello spirito gioioso e sapienziale del saluto, la Facoltà ha consegnato al preside uscente un dono nel segno della reciprocità: “Un compendio di aforismi e citazioni per guardare avanti con sapienza”. Il volume, pubblicato da Educatt, raccoglie appunto aforismi e citazioni utilizzati dal preside stesso in apertura dei Consigli di Facoltà e ora messi a disposizione di tutti.
Nell’intervento a chiusura dell’incontro il professor Bodega, dopo aver ringraziato tutti per il sostegno alla sua persona e alla Facoltà, ha illustrato l'esperienza e l'attività di un preside declinata sui luoghi (istituzionali e non) dell'Ateneo, tra i quali, l’aula magna con la solennità delle cerimonie inaugurali, l’aula San Paolo per i consigli di Facoltà, i chiostri testimoni delle discussioni con i colleghi, il caffè nello studio del Rettore, l’aula Manzoni per le lezioni e il dialogo con gli studenti, la sala Brasca per le riunioni con le parti sociali e… in questo periodo gli ambulacri deserti, dove si ode il rumore dei passi.
E, per concludere, l’invito, diventato il suo motto e la sua cifra identificativa: “Guardiamo avanti!”.