Insieme per il futuro delle nuove generazioni: è stato firmato oggi pomeriggio l’accordo quadro tra Università Cattolica del Sacro Cuore e Confindustria Piacenza con cui si consolida la pluriennale collaborazione tra le due istituzioni sui fronti della ricerca, del placement e della didattica. Saranno così incrementate le sinergie tra realtà produttiva e realtà accademica, dando ancora più concretezza alla terza missione dell’università.
«Un accordo che ha due caratteristiche distintive: la qualità delle persone che lo stipulano, che sapranno rendere concreta questa cornice, e il momento in cui si colloca, una fase di passaggio velocissima che ci spinge a cercare oggi soluzioni condivise per capire non cosa servirà domani, ma ciò che serve già oggi in termini di soft skills e competenze» sottolinea il rettore Franco Anelli. «La competizione tra atenei si gioca non tanto e non solo nella capacità di sostenere gli studenti nell’accesso materiale agli studi, quanto nell’opportunità di sbocchi che sanno creare con le competenze che forniscono e le esperienze che consentono di vivere».
«Gestire la zona mista in cui ci troviamo oggi è molto complesso: un approccio scientifico alle problematiche che ne derivano sarà strategico. Una sinergia tra mondo della ricerca e impresa è imprescindibile e l'accordo di oggi avrà anche questo compito» sottolinea il presidente di Confindustria Piacenza Francesco Rolleri. Parlando delle professioni del futuro non ha dubbi: «Ruoteranno tutte intorno a intelligenza artificiale, internazionalizzazione, problem solving, energia e sostenibilità».
Da qui l’inevitabile necessità che università e impresa lavorino fianco a fianco in una proficua azione sinergica.
In risposta ad alcune domande dagli studenti, che hanno partecipato numerosi all’evento, il direttore generale dell’Università Cattolica Paolo Nusiner spinge a guardare con ottimismo al futuro. «Oggi il mondo del lavoro è complesso, ma anche ricco di opportunità. Cosa viene richiesto in sostanza? Competenze solide e ricchezza di esperienze, curriculari ma anche sportive, di volontariato, che vi consentano di definire un percorso unico e preciso di ciò che siete. Posso dirvi che siete fortunati: uno degli aspetti che contraddistinguono la nostra università è la multidisciplinarietà, quella che apre la mente e da uno sguardo aperto sulle cose».
A conferma delle parole di Nusiner, Luca Groppi, direttore di Confindustria richiama la convenzione come un’opportunità per partire «da un canale attivo, quello tra Cattolica e Confindustria, che già si esprime tra stage, collaborazioni con i centri di ricerca e indagini, come quella recentissima sullo smart working. In questo momento in cui si chiede a tutti di assumersi le proprie responsabilità, ciascuno di noi, università e imprese, saprà mettere sul tavolo le proprie competenze e la propria esperienza, condividendole per il raggiungimento di un obiettivo comune di crescita».
Perché se è vero che ciò che importa è raggiungere il traguardo che ci si è prefissati, altrettanto importante è, secondo la preside della facoltà di Economia e Giurisprudenza Anna Maria Fellegara, che ha coordinato l’evento, «la traiettoria che si imprime a quella freccia che è la nostra vita, attraverso le nostre esperienze e le nostre scelte». «Ci sentiamo responsabili per voi» ha detto agli studenti presenti. «Quello di oggi non è un rito ma un impegno sostanziale, che ha radici profonde e che saprò guardare lontano».