Quanto ci stiamo muovendo? Coronavirus sicuramente molto, e se ne accorge la Sanità. Si muovono le relazioni internazionali, nuove rotte dall’Atlantico al Pacifico. Continuano a muoversi la Vita e la Scuola. Solo i singoli sembrano bloccarsi, alla ricerca del tempo (non) perduto.

Sabato 14. Rossa, come il vestito di Santa Klaus: l’Italia è alla ricerca del senso, fra movimenti fisici limitati e quelli emotivi fra speranza e melanconia. Ma non muoversi è essenziale: Sars-CoV-2 ha bisogno di noi e più siamo distanti meglio saremo vicini. Chi non lo fa non pensa al futuro. I quasi ex presidenti non si muovono dal podio: nel Rose Garden è campagna permanente, ma per il “vaccino elettorale” è tardi, ormai. L’antiterrorismo si muove in silenzio e New York Times svela un’altra impresa, mentre nel pensiero che si muove in avanti anche l’Impresa diventa un romanzo.

Domenica 15. Beati i Poveri, se di essi è anche la Terra. Non è la giornata della povertà, è la Giornata delle persone, che vanno “toccate”, specialmente nei giorni in cui non si può. Povere fra i poveri le vittime delle guerre continue: tre missili si abbattono su Asmara, la guerra del Tigrai arriva nella “piccola Roma” e dall’Etiopia all’Eritrea centinaia di civili continuano a morire. Poveri fra i poveri nelle piccole barche del mare, dove non ci sono fasi nelle ondate, ma solo onde altissime e lunghe ore di speranza. Nasciamo tutti poveri, ma ricchi di ciascuno: l’altro dipende da noi, quando per parlare ai cannoni c’è solo l’amore.

Lunedì 16. Resilience rises: Crew Dragon si muove veloce verso l’International Space Station. Tre statunitensi e un giapponese sono in viaggio, li aspettano tre russi e una statunitense: per i prossimi sei mesi anche la Scienza in orbita guarda avanti. In Giappone si muovono bene anche le Borse: rally di inizio settimana, anche grazie al vaccino che verrà. Si muovono gli scambi anche sottoterra: Paesi uniti da un gasdotto, una nuova rotta dell’energia che poterà in Europa il metano dall’Azerbaigian. Il mondo ricco pensa a come vivere il giorno di Natale, i Poveri ci pensano ogni giorno. E in questo Natale di più.

Martedì 17. Povertà educativa: diminuisce la natalità, aumenta la mancanza di apprendimento. L’Italia del futuro sta nascendo ora, ma già prima del virus i percorsi di inclusione non erano per tutti. Il pensiero ognuno si muove alla fine del tunnel: nuovi annunci verso un vaccino, dopo Pfizer arriva Moderna, il pensiero di ciascuno ha bisogno di luce. Si muove l’inventore di Internet: Tim Berners-Lee annuncia il “digitale per tutti” fra dieci anni, l’Europa non può perdere questa occasione. I giovani economisti si muovono verso Assisi: il nuovo mondo chiede una nuova Economia, la pandemia moltiplica i bisogni, il domani è inclusione.

Mercoledì 18. Negli Stati Uniti si muovono tutti: il President-Elect e la Professoressa Jacobs Biden scelgono i rispettivi staff, l’ex capo della casa Bianca continua ad allontanare collaboratori, dopo il Pentagono la cyber security. “Enduring Freedom” sta finendo, e così le operazioni successive: le truppe in Iraq e in Afghanistan continuano a muoversi verso casa, il Natale dei soldati ha sempre un sapore diverso. E mentre chi può risparmia, il Terzo Settore non ha mai smesso di muoversi per chi non ce la fa: che il Natale, quest’anno, sia un grande abbraccio.

Giovedì 19. E’ il giorno della nuova Economia: in Assisi nasce un nuovo patto con i giovani che costruiscono il futuro, mentre il presente li mette alla prova. I poveri vecchi e nuovi, alla prova sono sempre. In tutte le città Covid-19 è una sfida ulteriore: qui il patto è già chiaro: bisogna muoversi tutti. In Asia nasce un nuovo partenariato: 15 paesi si accordano per un terzo del Pil mondiale. La Cina è vicina, a tutti. E’ diventato più lontano l’Everest: le vette sembrano sempre inaccessibili, ed è difficile vedere la fine. Ma c’è, in fondo al tunnel: proprio perché c’è buio c’è luce.

Venerdì 20. E’ un movimento già diverso, quello del mondo. Dal tempo perduto a quello incerto, il pensiero viaggia verso quello che verrà. Non sarà un Dicembre normale, sarà un mese di responsabilità. Beati i Poveri, che non pensano al Natale. Perché lo sono.